La Belle
Dicembre 22, 2010 in Spettacoli da Barbara Novarese
Prende spunto da una favola e si trasforma in un favoloso spettacolo per i sensi. Con la coreografia di Jean-Christophe Maillot, La bella addormentata nel bosco di Pëtr Il’ič Čajkovskij rivisita i tratti salienti della fiaba di Perrault estrapolandone, pur con estrema prudenza, i contenuti meno espliciti. Passione, sesso, eros, invidia, bramosia, cupidigia, amore ed horror sono aspetti contemplati senza riserve, riservando allo spettatore solo quell’analisi critica che rende unica ogni singola interpretazione.
Nel Regno della Principessa Aurora, giochi di colore allietano i costumi dei cortigiani infondendo vivacità e sereno entusiasmo. I palloncini rappresentano la maternità, le sfere trasparenti simboleggiano sogno, speranza e vita.
Tuttavia…per la teoria degli opposti, al bene si oppone il male come la luce si contrappone al buio. Con lo stesso principio, al luminoso Regno della Principessa si confronta la dimensione del Principe: oscura, triste, senza amore; un Regno controllato da una donna cattiva, che si manifesta come figura dominante e maligna sia come madre sia come moglie. Maillot affida il ruolo dell’orchessa, della strega Carabosse e della Regina ad un solo interprete, un danzatore en travesti che riunisce in un simbiotico legame la danza e la recitazione.
Per “la Belle” e Cenerentola, sono giunti a Torino i Ballets de Monte-Carlo, la storica Compagnia di
ballerini che affonda le sue radici nel primo ’900, quando Sergej Djagilev fece di Montecarlo la propria residenza, trasformando i suoi Ballets Russes in compagnia stabile e realizzando il sogno di riunire i migliori ballerini di Mosca e di San Pietroburgo.
L’intera rappresentazione si suddivide in prologo, tre atti ed epilogo la cui coreografia è affidata al Coreografo-Direttore Jean-Christophe Maillot, il Direttore d’orchestra è Nicolas Brochot, le scene sono di Ernest Pignon-Ernest, i costumi di Philippe Guillotel e le luci di Dominique Drillot.
di Barbara Novarese