La congiuntivite
Febbraio 18, 2001 in il Traspiratore da Redazione
La congiuntivite provoca occhi grossi e gonfi. Sembra probabile, se ti guardi allo specchio, che l’occhio continui a crescere fino a occupare tutta la faccia. Mi hanno prescritto una pomata al cortisone e me l’hanno ficcata dentro entrambi gli occhi. Sembrava una cosa così contro natura… assurda come l’incontinenza senile. Ma forse esagero. Ho aperto gli occhi anche se non ero sicura di poterlo fare. Tutto era bianco, le cose avvolte da una nebbia bianca. I miei occhi come uova in camicia. Poi ho cominciato a vedere meglio. Mi sono alzata dal letto. Era notte. Ho messo la biancheria sporca in lavatrice e ho fatto un bagno. Poi ho spolverato tutti i mobili e lavato tutti i pavimenti. Tutto sembrava così pulito, dopo… Mi sono vestita di bianco e ho messo una coperta dello stesso colore sul letto: ho acceso la TV: una pubblicità diceva “proprio perché ho sfidato i limiti umani, io posso dire che ho vissuto”.
Avevo l’occhio pesante e gonfio però. Non ho sopportato a lungo la TV. E mi sono addormentata. Il giorno dopo mi sono chiusa a chiave in casa. Sentivo un lieve, non troppo spiacevole senso di oppressione. Appena svegliatami ho cominciato come sempre la giornata fumando una sigaretta. Sentivo di dover bere anche il mio solito caffellatte. E l’ho fatto. Ero sola, come sempre. Ma non ero inquieta. Di solito sono inquieta quando penso che la mia vita non è come la vorrei. Tipica cosa che ti capita quando ti ritrovi seduto sul cesso a guardare il rubinetto che gocciola. Gli occhi ti si chiudono bruciando e scoppiettando e ti chiedi se questa che passa così è proprio tutta la tua vita. Non puoi dire “Chi se ne frega”. Non posso dirlo.
Ma ero sveglia almeno. Non stavo ignorando le cose, facevo piccoli passi insignificanti per combattere l’inquietudine, consolandomi dei limiti umani, che per me sono per definizione insuperabili, la TV può dire quello che vuole. Vivere non significa superarli, caz…… se sono insuperabili lo sono e basta! Perché ci convincono che per essere uomini dobbiamo fare cose inumane. Vivere significa riuscire ad ottenere qualcosa di buono all’interno di quelle mura. Io sono viva pur non avendole superate, quelle mura, sono viva nonostante abbia voluto a volte non esistere. Anche questo è un limite umano: l’esistere. Ma dentro ci puoi fare qualcosa di buono. La vita è altro da quello che vuoi, sin dal suo inizio non ha nulla a che fare col tuo volere; dentro ti capitano cose che non avevi chiesto, vedi la congiuntivite. Ma non fa così male.
Il Traspiratore – Numero 25-26
di Viviana Mazza