La farmacia: un occhio sulla città che cambia
Febbraio 17, 2002 in Attualità da Redazione
La banca, la chiesa, l’ufficio postale, la farmacia dell’angolo. Tutti elementi che fanno parte del nostro paesaggio urbano di ogni giorno. Elementi che, insieme, definiscono il volto della città in cui i residenti imparano a riconoscersi.
Con il trascorrere dei decenni quel volto cambia seguendo lo spopolarsi di certi quartieri, la nascita di altri, l’invecchiamento di alcune strutture e la costruzione di nuove. A Torino, dopo il periodo del boom industriale, la popolazione è scesa sotto le 900 mila unità. Il centro si svuota, la periferia si espande e la farmacia dell’angolo diviene un osservatorio privilegiato della città che cambia.
Il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Torino dott. Piero Sampietro spiega: “Ormai il centro è prevalentemente sede di uffici. La gente abita altrove, in quartieri dove spesso non c’è nemmeno una farmacia. Allo stato attuale la distribuzione delle farmacie sul territorio non è del tutto razionale. In centro trovi zone come piazza Statuto dove ci sono addirittura due farmacie, una di fronte all’altra, mentre in altre zone occorre fare chilometri. Per questo a metà gennaio è stato pubblicato un bando per consentire ai farmacisti che lo desiderano il trasferimento in una delle quattro sedi, ossia aree, bisognose: Mirafiori sud, corso Grosseto, via Gottardo e piazza Cirene.
Non è la prima volta che tentiamo un’operazione del genere, ma, stavolta, a differenza del passato ci sono farmacie colpite da sfratto che quindi dovranno trovare una nuova sede al più presto”
Certo i quartieri esclusivi come la Crocetta o Crimea, anche se meno popolosi, appaiono più appetibili a livello di prestigio rispetto alla periferia. Il dott. Sampietro precisa: “La paura ovviamente è di doversi chiudere in farmacia come in una trincea, con l’incubo costante della criminalità. Negli ultimi anni tutte le banche hanno acquisito sistemi di sicurezza tali da renderle obiettivi più difficili. Così farmacie e negozi sono divenuti le prede maggiormente ambite e, infatti, le rapine sono in aumento”.
Quindi in città cambia anche la criminalità. “Una o due rapine all’anno sono purtroppo un rischio calcolato, un’eventualità con cui bisogna imparare a convivere. Anche questo fa parte della realtà in mutamento” spiega il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti.
di Luca Stra