La magia di Ornella
Gennaio 14, 2002 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Vedere tre calibri della canzone italiana come Ornella Vanoni, Gino Paoli e Ricky Gianco cantare insieme “Ora sei rimasto solo” è roba da far venire i brividi di emozioni per ricordi di un bel passato che ha vissuto la musica italiana negli anni ’60. Davvero impeccabili quei tre sul palco che ha visto presentare l’ultimo album di Ornella “E poi…la tua bocca da baciare” (Epic-SonyMusic).
Ancora una volta la Vanoni ci ha regalato un’altra magia delle sue, prodotta da Mario Lavezzi, facendo riemergere dagli abissi più profondi dei preziosi monili della canzone italiana da tempo adagiati nei fondali più bui.
La Vanoni li ha riportati alla luce con arrangiamenti nuovi e delicati, senza snaturarne l’origine ma dandone, col suo stile interpretativo delicato, nuova linfa vitale. Ornella come al solito si rivela vera maga sopraffina capace di far risplendere canzoni che come dichiara lei stessa “mi hanno fatto ballare ma anche piangere”.
Ed allora ecco godersi al caldo di un camino, in un gelido inverno, la poesia racchiusa in “Io che amo solo te” di Endrigo, la tristezza velata in jazz di “Sassi” dove Ornella è superba nell’interpretazione, la tenerezza di “Arrivederci”, successo di Bindi ma cantato all’epoca da Marino Barreto jr, l’esplosione romantica di “Nessuno al Mondo”, firmata Bindi-Calabrese, vero inno all’amore (… nessuno al mondo ti amerà cosi’, è stato un sol destino che due cuori…), l’emozionante “Estate” di Bruno Martino con la chitarra a ricamare giri di bossa sulla calda voce di Ornella , nuova luce anche per “Arrivederci” canzone tanto delicata quanto intramontabile ,“Io per lui”(Io per lei) è la classica canzone capace di esaltare le qualità vocali e la sensibilità artistica, e non solo, di Ornella Vanoni che la esegue in maniera eccelsa con “tanta anima” cosi’ come fa con “Il mio mondo”, indimenticabile successo di Bindi-Paoli.
Una vera alchimia di emozioni, di intensità, di malinconie, di sensazioni, di ricordi che Ornella rielabora con raffinatezza vocale unica. D’altronde la dolcezza con cui affronta, da grande cantante, brani tutt’altro che facili, è eterna come la sensibilità e l’eleganza che l’accompagna. Sarà che il sottoscritto si è innamorato di questa voce con l’album “la voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria”, di qualche anno fa, ma penso che parafrasando quel titolo esso possa evidenziare la personalità di quest’artista che rappresenta la Storia della canzone italiana, partendo dalle canzoni della mala “Hanno ammazzato il Mario”, per passare al primo Sanremo con “Abbracciami Forte”, all’esperienza napoletana con cui vinse il Festival di Napoli (1964) in coppia con Modugno “Tu si ‘na cosa grande”, ai gruppi pop degli anni ’70 come i New Trolls, all’esperienza con Toquinho e Vinicius De Moraes per confermarsi anno dopo anno sempre ad alti livelli con la magia della sua interpretazione.
A dir il vero in questo suo ultimo album la Vanoni ci porta anche delle sorprese tutt’altro che scontate, come la versione reggae di “Sei rimasto solo” o la frizzante “Gianna” di Rino Gaetano. Ah dimenticavo l’album inizia con “Amore caro amore bello” di Battisti-Mogol e portata al successo da Lauzi, la versione di Ornella è grintosa e nello stesso tempo non perde la dolcezza poetica originaria. Cosa dire di più di un artista che in 40 anni di attività ha contribuito a scrivere pagine della canzone italiana con quasi 50 dischi? Che in lei c’è tutto quello che è musica. Il suo successo penso sia dovuto alla sua semplicità di artista per nulla snob e al suo essere donna.
Pensate che nel 1973 la Vanoni durante un intervista disse:
Non avrei mai creduto di dover parlare della mia vita. Ma soprattutto non avrei mai pensato che nella mia storia avrebbero avuto tanta parte le canzoni. Infatti vi posso assicurare che non avrei scommesso cinque lire sul mio futuro di cantante, non perché non cantassi con amore, ma perché non mi ritenevo all’altezza di tanti miei colleghi. Comunque è andata bene ed è questo che conta.
di Gino Steiner Strippoli