La pulce nel deserto
Luglio 29, 2007 in Libri da Redazione
Titolo: | La pulce nel deserto |
Autore: | Alessandra Scagliola |
Casa editrice: | Socrates Edizioni – Collana I NudiBranchi |
Prezzo: | € 8,00 |
Pagine: | 175 |
Una finestra sul cortile. Anzi, cinque. Da cui diversi eccentrici personaggi osservano un uomo calvo, arrabbiato, quasi disgustoso: il padrone di casa. Tale Signor Calvi. Ha un solo obiettivo: restaurare l’intero palazzo. Inutile lamentarsi, inutile rifiutarsi: il signor Calvi è categorico. Questa ristrutturazione s’ha da fare.
La casa, in effetti, è totalmente distrutta (per non parlare del giardino). Ma gli inquilini si sono adattati nel caos ordinato delle loro tane e non amano gli intrusi. Soprattutto se maleducati, indisponenti e grezzi come i muratori che invadono il loro spazio.
All’interno del palazzo troviamo, in ordine sparso: un uomo in sedia a rotelle, accudito da una donna di colore immensa. Una ragazza con i capelli rossi, somigliante a una terrorista dell’Ira, che parla ininterrottamente. Suo marito che, per contro, si è ridotto ad un mutismo volontario ed ama spasmodicamente gli animali. Il suo migliore amico è un colombo. Una coppia di omosessuali,completamente diversi tra loro. Una coppia di figli dei fiori, con un gatto che fa capolino dalla maglietta di uno di loro e Ben.
Ben ha 17 anni. E’ fuggita da casa diverso tempo prima, aveva viaggiato, era diventata un mago nel campo dell’informatica e poi si era fermata. La sua famiglia non la cerca e vive in una realtà di sogni e di affetti mancati. I suoi amori, quelli sinceri e veri, sono un gatto, jim Morrison, Confucio ed l’haker più in gamba del mondo.
I lavori di ristrutturazione proseguono lenti e tediosi e sono una scusa per rappresentare la realtà vera, quella della società in cui viviamo, quella in cui in tanti non riescono a rapportarsi. Sembra quasi che solo i normali, le fronti basse, i mediocri, riescano ad essere felici.
Gli altri, girovagano senza riuscire ad afferrare nulla. Se non qualche piccola verità che li rende ancora più infelici. Vediamo tutto questo dalla prospettiva degli abitanti della casa, inerti come loro di fronte alle ingiustizie afflitte.
Fino a un ribaltamento. Alla giustizia. Ad un finale agrodolce, difficile da definire.
Alessandra Scagliola è al suo primo romanzo e riesce benissimo a descrivere ambienti e situazioni. Sembra di essere lì, di sentire le grida dei muratori, di soffrire della stessa insofferenza per quei personaggi biechi.
Condito con qualche battuta nera e un po’ di cinismo, “La pulce del deserto” è un romanzo fresco, sincero, che però vorrebbe dire più di quello che effettivamente comunica. Insomma, si cela una denuncia contro il mondo forte ma non riesce ad attecchire, proprio per la superficialità della vicenda.
Voto finale: sette e mezzo.
di Alice Suella