La ricerca della felicità
Febbraio 27, 2007 in Cinema da Barbara Novarese
The Pursuit of happyness
Paese
USA
Genere
Drammatico
Durata
1h 57m
Regia
Gabriele Muccino
Cast
Will Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, Chandler Bolt, Domenic Bove, Ian Baptiste, Aida Bernardino, Mia Bernardino, Richard Bischoff
Produzione
Overbrook Entertainment, Escape Artists, Columbia Pictures Corporation
Distribuzione
Medusa
Un uomo ed un bambino, come se ne incontrano a centinaia attraverso le strade del mondo, vivono con semplicità una porzione un po’ “alternativa” della loro vita. E’ una storia, come tante altre che si snodano, in silenzio, tra il cielo e la terra; la ricerca affannosa ed instancabile del mitico El Dorado…
Se sia davvero la felicità ciò a cui si ambisce, resta un mistero e se Chris Gardner l’abbia raggiunta, lo è ancora di più.
Pare che la felicità esista per un solo istante ma il significato soggettivo, che le si attribuisce, muove l’uomo con varietà di intenti e crea il giro di vite più elaborato tra tutti gli esseri viventi che abitano il pianeta terra.
Il centro di gravità si concentra sul titolo della pellicola. Sarebbe stata sufficiente una qualunque altra frase, per configurare la vicenda come la cinica corsa verso il successo, con un’avidità che mira alle vette più alte del materialismo umano. Insaziabile come la lupa di Dante, Chris non valuta nemmeno la possibilità di un lavoro “ordinario” per garantire il sostentamento alla famiglia. Il superuomo, dal carattere un po’ isterico, più simile ad una donna che ad uomo in carriera, preferisce mandare in pezzi il suo matrimonio e trascorrere le notti nei dormitori pubblici con il figlio di 5 anni, per puntare al palazzo più ambito della città.
“E’ realmente tra le scrivanie disordinate dei rumorosi broker che si nasconde la felicità, Chris?”
Ambientato nella San Francisco degli anni 80, si basa sulla vera storia di Chris Gardner, autore del libro autobiografico “The Pursuit of happyness”, diventato un best seller a livello internazionale.
Coinvolgente, zuccheroso, a tratti ironico ma mai troppo malinconico. Non c’è tempo di annoiarsi, pur non trattandosi di un film d’azione. Una sfida in grande stile, per Muccino, da cui ne esce vincitore, dimostrando le sue qualità di regista versatile e attento alle aspettative del pubblico. Abbandona le tragiche crisi famigliari, i litigi e le trame mielose (come “Ricordati di me”) per poter vantare di aver raccontato, anche lui, il sogno americano. Nel suo curriculum emergerà l’aver diretto un cast americano, che annovera tra gli attori il grande ed il piccolo Will Smith.
Ma… Muccino avrà trovato la sua porzione di felicità?
di Barbara Novarese