La scuola delle mogli al Carignano
Novembre 29, 2010 in Spettacoli da Cinzia Modena
Dal 30 novembre al 5 dicembre va in scena nel restaurato Teatro Carignano la commedia di Molière, nell’adattamento proposto da Valter Malosti, che ne cura anche la regia.
Era il lontano 26 dicembre 1662. Al Palais Royal andò in scena per la prima volta l’ “École des femmes” di un Molière poco più che quarantenne. Il successo fu assoluto. Risvegliò la coscienza intellettuale di un pubblico di bottegai affezionato alle farse e mise in allarme un sistema costituito d’idee. Il suo è un testo oscuro, moderno e provocatore come in una cellula dal grande sviluppo futuro, si celano ne La scuola delle mogli i germi del tema molieriano che la vita è malattia – scrive Cesare Garboli.
Arnolphe, inventatosi “Signore del Ceppo”, è un ricco “originale”, feroce sbeffeggiatore delle disgrazie coniugali, pensatore sui generis, ossessionato dall’idea di costruirsi una moglie perfetta, una sorta di bambola innocente, schiava e ottusa, che lo risparmi dalle corna. Arnolphe sta per sposare la giovanissima Agnès, una trovatella che egli stesso ha cresciuto ed educato, con la complicità delle suore di un convento, nella più totale ignoranza. Ma la Natura sceglie percorsi imprevedibili e Agnès muterà in maniera travolgente il suo destino e quello di Arnolphe.
La parola a Valter Malosti…
La scuola delle mogli ruota attorno a un’idea fissa: le corna. È il tema che attraversa tutta l’opera di Molière fino alla crudeltà derisoria del Georges Dandin. È una coazione comica alla catastrofe ma anche un’ossessione che diventa fobia vitale e cuore della commedia.
È un testo che ha ricevuto un’attenzione distratta in Italia, perché la tragedia, annidata nella struttura di geniale farsa, complica maledettamente i piani di chi deve ricrearlo.
Un altro tema che mi pare fondamentale è il rapporto malato di vittima-carnefice che suona sordo, come un inquietante basso continuo, in sottofondo a tutta la composizione degli scoppiettanti dialoghi tra Agnès e Arnolphe, che si aprono a squarci inaspettati di cruda verità.
La visione creativa del regista…
Immagino uno spazio circolare, una sorta di isola che, riaffiorata, ha portato alla luce le rovine di un palazzo o di una piazza, dominata da un grande ceppo e dalle sue radici inaridite. Sullo sfondo si staglia un grande armadio rosso, scatola magica, casa e prigione. Attraverso un processo di ri-creazione del testo, seguendo anzitutto un intuito musicale, ho costruito una partitura che passando per il melodramma verdiano arriva alla canzone, all’hip hop, e ho trovato una misura espressiva in versi liberi, giocando con la lingua attraverso rime, assonanze e ritorni di suono, ma con una grande economia di sillabe; a volte screziandola con un francese maccheronico, eco della lingua artificiale dei comici italiani che dominavano i palcoscenici parigini del ´600.
L’utopia è ritrovare, almeno in piccola parte, la folgorante musica di Molière, che nell’originale francese deflagra e scintilla per mezzo del verso alessandrino e delle rime, vibrando con una corda quasi pre-mozartiana, e trovare uno spazio nell’immaginario delle persone che condivideranno con noi questo viaggio, oggi.
versione italiana, adattamento e regia di Valter Malosti.
E’ interpretato da:
Valter Malosti (nel ruolo di Arnolphe, alias Signore del Ceppo),
Mariano Pirrello (Chrysalde, Alain),
Valentina Virando (Georgette, una vecchia, le massime),
Giulia Cotugno (Agnès),
Marco Imparato (Horace),
Fausto Caroli (Enrique) e
Gianluca Gambino (Oronte, un notaio).
Il suono è di Gup Alcaro, i costumi sono di Federica Genovesi, le scene di Carmelo Giammello, le luci di Francesco Dell’Elba, le maschere di Stefano Perocco di Meduna, le scelte musicali di Valter Malosti.
Musiche e voci di Carlo Boccadoro, William Byrd, Guillaume Dufay, Murcof, Fantomas, Luc Ferrari, Ambrose Field, Giorgio Gaber, Dan Gibson, Vincenzo La Scola, John Lennon/Paul McCartney, David Lynch, Mc Solaar, Kijoshi Mizutani, Ennio Morricone, John Morris, Bruno Nicolai, Edith Piaf, John Potter, Giacomo Puccini, Alan Splet, Toru Takemitsu, Giuseppe Verdi, Chris Watson.
INFORMAZIONI UTILI
LA SCUOLA DELLE MOGLI
30 novembre – 5 dicembre 2010
Teatro Carignano
piazza Carignano 6 – TORINO
Versione italiana e adattamento di Valter Malosti
Spettacolo di Valter Malosti
Teatro di Dioniso, Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Biglietti: Intero € 29,00
Recite: martedì, mercoledì, venerdì e sabato, ore 20,45. Giovedì, ore 19,30. Domenica, ore 15,30.
Biglietteria del Teatro Regio – Teatro Stabile, piazza Castello 215, telefono 011 8815241/242 (orario dal martedì al venerdì 10,30/18,00. Sabato 10,30/16,00).
Nei giorni di recita è possibile acquistare i biglietti alla cassa del teatro un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it
[email protected]
di Cinzia Modena