L’AIDS in Europa
Marzo 14, 2004 in Medley da Redazione
“L’HIV/AIDS ha un volto giovane ed è perciò essenziale che i giovani siano al centro di un nuovo ed efficace impegno di prevenzione a carattere pan-europeo”, ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF, Carol Bellamy, alla vigilia della Conferenza dell’Unione Europea sull’HIV/AIDS dal titolo ‘Abbattere le barriere: alleanze per la lotta all’HIV/AIDS in Europa e Asia centrale’, iniziata ieri sotto la Presidenza irlandese.
“L’HIV/AIDS prospera grazie alle barriere che abbiamo costruito tra le nazioni e tra gli individui, barriere che possono essere facilmente abbattute se ci faremo carico di un impegno sincero ed energico. Tali barriere portano facilmente a liquidare l’HIV/AIDS come ‘un problema altrui’, conducendoci al punto in cui siamo” ha dichiarato il Direttore Generale dell’UNICEF.
Dopo un decennio di progressi, i contagi da HIV/AIDS stanno cominciando ad aumentare in Europa occidentale e proseguono la loro spirale verso l’alto in Europa orientale e in Asia centrale: il numero totale è basso, ma sta crescendo esponenzialmente in tutta la regione. I giovani corrono il rischio più alto di contagio.
“L’evidenza dimostra che quando un serio e sostenuto sforzo di prevenzione viene diretto ai giovani, i tassi di incidenza dell’HIV diminuiscono, come è avvenuto in Cambogia, Uganda e Brasile”, ha sottolineato Carol Bellamy: “I giovani rappresentano la soluzione, non il problema, e noi siamo lieti della loro partecipazione alla Conferenza di Dublino”.
In Europa orientale e in Asia centrale la quasi totalità dei nuovi casi di contagio da HIV avviene tra i giovani, specialmente tra i ragazzi, che costituiscono la maggioranza dei tossicodipendenti che fanno uso di droghe iniettabili. Più dell’80% delle persone che convivono con l’HIV/AIDS hanno meno di 30 anni. Nell’Europa occidentale, la ripresa di altre malattie a trasmissione sessuale indica un ritorno a comportamenti sessuali ad alto rischio, soprattutto tra i giovani.
In generale, l’Europa deve fronteggiare una serie di allarmanti dati di fatto.
Tale quadro, ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF Carol Bellamy, potrebbe essere mutato rafforzando i diritti umani, tra cui il diritto all’informazione, all’assistenza sanitaria di base e alla partecipazione.
L’Europa ha avuto oltre un decennio di dolorosi esempi, da altre parti del mondo, a cui poter far riferimento e dovrebbe imparare da tale esperienza, e imparare in fretta: “Spero che l’incontro tra i Governi a Dublino”, ha sottolineato il Direttore Generale dell’UNICEF, “offra l’opportunità di costruire una partnership forte e duratura, tra di loro e con la società civile, con i media e i giovani, allo scopo di sconfiggere l’HIV/AIDS”.
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