L’apparenza Inganna
Novembre 6, 2008 in Spettacoli da Roberto Canavesi
TORINO – Affrontare un autore come Thomas Bernhard è, teatralmente parlando, una sfida non da poco soprattutto perché vuol dire cimentarsi con una scrittura asciutta e pungente in grado altresì di regalare spunti di assoluta comicità: non può, quindi, passare inosservata la sfida lanciata da Annalisa Bianco e Virginio Liberti di Egumeteatro con “L’apparenza inganna”, in scena alla Cavallerizza come primo titolo della stagione del Cantiere Rettilario, grazie anche alla bella prova d’attore offerta da Michele Di Mauro e Riccardo Lombardo.
Ambientata in un vecchio appartamento di Vienna, tra quel che resta di mobili, vestiti e ricordi di una vita intera, la vicenda è un racconto di solitudine che ha per protagonisti due vecchi fratelli, Karl e Robert, soliti farsi reciproca visita ogni martedì e giovedì: l’uno giocoliere, l’altro attore, entrambi ormai in pensione, i due uomini hanno amato la stessa donna, quella Mathilde da poco scomparsa che, destinando nel testamento la casetta del weekend al cognato Robert, ha scaraventato il marito in un tunnel di rimorsi e rancori che ora ne scandiscono una quotidianità dedita alla meccanica e paranoica elaborazione del lutto.
Alternando monologhi a dialoghi, Bernhard costruisce una partitura drammaturgica di impressionante linearità, in cui la claustrofobica esistenza dei due fratelli si scontra con il peso opprimente del bagaglio di ricordi, ma anche con la consapevolezza di un futuro vuoto e desolato: un testo scritto con grande rispetto ed attenzione per l’attore, come testimonia l’altro grande capolavoro bernhardiano “Minetti”, un fluente “magma” narrativo attraversato da registri espressivi contrastanti, se non opposti, in cui trovano spazio il grottesco e il tragico al pari dell’ironia. In un’ambientazione in cui il tempo sembra essersi fermato, la sola pratica della finzione, per anni perseguita dai due protagonisti nella loro esperienza artistica, sembra essere l’unico rifugio per sfuggire alla desolazione ed alla solitudine: a questo si aggiunga la costante presenza-assenza della donna che trasforma Karl e Robert in due fantasmi viventi, schiavi di una memoria intima e privata che assume valenze universali.
Totale la sintonia e il feeling scenico dell’applaudita prova di Michele Di Mauro e Riccardo Lombardo, perfetti nella chirurgica modulazione di quei registri espressivi che, in un gioco di contrasti, fanno meglio risaltare l’appiattimento interiore dei due protagonisti.
Si replica fino a domenica 16 novembre.
“L’apparenza inganna” di Thomas Bernhard: uno spettacolo della Fondazione Teatro Europa in collaborazione con Egumteatro. In scena Michele Di Mauro e Riccardo Lombardo, regia di Annalisa Bianco e Virginio Liberti.
Torino, Cavallerizza Reale, fino al 16 novembre.
di Roberto Canavesi