Latina: gli alpini a raccolta
Maggio 8, 2009 in Medley da Redazione
Tutto è pronto a Latina per celebrare degnamente l’82a adunata nazionale degli alpini. La sfilata e i cori delle penne nere più famose d’Italia per le vie imbandierate è anche l’occasione per festeggiare il 90° anniversario della fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini, l’Ana.
Si era infatti sul finire della prima guerra mondiale quando un gruppo di reduci (era esattamente l’8 luglio 1919) decise di costituire l’Associazione Nazionale Alpini. Avvenne a Milano, presso la sede dell’Associazione geometri, e fu l’inizio di una lunghissima marcia che dura tuttora.
Il primo presidente fu Daniele Crespi. Nel settembre del 1920 venne organizzata la prima adunata nazionale sull’Ortigara. A quel primo appuntamento ne seguono altri venti per giungere, nel giugno 1940, a Torino: il secondo conflitto mondiale comportò poi la sospensione della manifestazione per ben 7 anni. Nell’aprile del 1947, ricomparve il giornale L’Alpino, anch’esso nato nel 1919 su iniziativa del tenente degli alpini Italo Balbo.
Nell’ottobre del 1948, a Bassano del Grappa, la prima Adunata del dopo guerra. Dopo la sosta del 1950 dovuta a ragioni tecniche, la ripresa senza più alcuna interruzione. Proprio a Latina, dunque, l’Ana festeggerà i suoi primi novent’anni.
L’Associazione (dati 2008) raccoglie circa 384mila soci, con 81 sezioni in Italia, 31 sezioni nelle varie nazioni del mondo, più 6 gruppi autonomi (4 del Canada, Colombia e Romania). Le sezioni si articolano in 4.337 gruppi.
Fedele a sentimenti quali l’amor di Patria, l’amicizia, la solidarietà, il senso del dovere, l’Associazione ha saputo esprimere queste doti intervenendo in drammatiche circostanze, nazionali e internazionali – dal Vajont (1963), al Friuli (1976/77), dall’Irpinia (1980/81), alla Valtellina (1987), all’Armenia (1989), all’Albania a favore dei kosovari (1999), alla Valle d’Aosta (2000), al Molise (2002), con i volontari della Protezione civile che risultano essere oltre dodicimila. Capo della Protezione Civile Alpina è Maurizio Gorza. L’Associazione ha costruito in due anni di lavoro volontario dei propri soci (1992/1993), un asilo a Rossosch, al posto di quella che fu la sede del comando del Corpo d’Armata alpino nel 1942, durante la campagna di Russia.Analoga operazione su richiesta del vescovo ausiliare di Sarajevo, mons. Sudar, è stata condotta a termine nel 2002, per ampliare un istituto scolastico multietnico a Zenica (Bosnia) che ospita studenti delle tre etnie: bosniaca, serba e musulmana. In Mozambico nella provincia dieci anni gli alpini in armi parteciparono alla operazione umanitaria disposta dalle Nazioni Unite in un paese sconvolto dalla guerriglia. In Mozambico l’Associazione ha costruito un collegio femminile, un centro nutrizionale di accoglienza per bambini sotto nutriti e un centro di alfabetizzazione e promozione della donna.
Attualmente, ad un mese dal sisma che ha colpito l’Abruzzo, sono circa 350 i volontari dell’Associazione Nazionale Alpini ancora impegnati nel portare aiuto alla popolazione, la metà dei quali aggregati alle Colonne mobili regionali.
I volontari svolgono turni di almeno una settimana e sono stati ridotti nel numero rispetto alle prime settimane dal sisma (erano circa 800), perché i campi sono ormai andati a regime e possono essere gestiti con meno personale. Il numero dei volontari aumenterà presumibilmente quando si inizierà a costruire i primi prefabbricati.
Sul Labaro, simbolo dell’Associazione, che sfila in testa al corteo, sono appuntate 213 Medaglie d’Oro così suddivise:
a.. 207 Medaglie d’Oro al V.M. di cui 16 a reparti e 191 individuali, conferite ad alpini inquadrati nei reparti alpini;
b.. 4 al Valor Civile;
c.. 1 al Merito Civile;
d.. 1 medaglia d’Oro C.R.I. (2004).
Esiste inoltre il medagliere dell’Associazione (che non sfila all’adunata) che si fregia di 115 Medaglie d’Oro al V.M. conferite ad alpini non inquadrati in reparti alpini.All’A.N.A. sono state conferite anche una medaglia d’Argento al Merito Civile per quanto fatto in Italia e all’estero dall’ospedale da campo e una di Bronzo al Merito Civile per gli interventi della nostra Protezione civile in Armenia e in Valtellina sconvolta da una alluvione.
di Arissone, Giordano