Lazio e Mourinho show
Marzo 4, 2009 in Sport da Tomas
Doveva essere solo una partita di Coppa Italia, la semifinale d’ andata all’ Olimpico, ma le ore della vigilia hanno avuto come protagonista d’ eccezione quel terremoto che è Mourinho. La coda velenosa del dopo Inter-Roma di domenica sera ha molto probabilmente aperto una ferita dura da rimarginare da qui a fine campionato. La guerra sopita sotto le ceneri di tutti questi mesi, quell’ aspra polemica mai dimenticata tra nerazzurri e bianconeri, quelle vecchie ruggini tra Mourinho e Ranieri, quegli indigesti fantasmi di un passato mai perdonato dagli avversari, tutto questo si è ripresentato in queste poche ore di vigilia, fino al culmine delle dichiarazioni di Mourinho nella conferenza stampa pre Sampdoria-Inter di mercoledì sera. Sette minuti di monologo per dichiarare che “Sul rigore di Balotelli c’è stato un lavoro di manipolazione dell’opinione pubblica. Così non si è parlato di Roma e Milan che non vinceranno nulla e della Juve che ha conquistato tanti punti con gli errori arbitrali”. Pochi minuti per contrapporsi all’ appoggio di Ranieri a Spalletti “… io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juventus per errori arbitrali…Mi sento vicino a Prandelli, a Del Neri, a Zenga”, arrivando a parlare di “giorno dello scandalo” alla fine del campionato che si sta avvicinando e prospettando un fine settimana rovente consigliando Novellino e Marino di mettere in campo la primavera. Poi, non sazio, condisce il tutto concedendo il permesso ai giornalisti di chiedere a Ranieri cosa volesse dirgli in una telefonata alla quale lui non aveva risposto la mattina stessa. Veleni, malizie, insinuazioni, dove sta quella esplicita chiarezza che ha sempre sbandierato Mourinho ? A questo punto la Juventus risponde con una nota ufficiale: “Dopo aver letto con attenzione le gravi dichiarazioni rilasciate dall’allenatore dell’Inter, la Juventus manifesta stupore e sdegno e chiede all’Inter di dissociarsi pubblicamente da tali esternazioni. Con le sue dichiarazioni, l’allenatore dell’Inter ha mancato di rispetto non solo alla Juventus e ai suoi 14 milioni di tifosi, ma a tutto il calcio italiano. Piuttosto che alimentare una pericolosa cultura del sospetto, i rappresentanti delle società hanno il dovere di dimostrare educazione e senso di responsabilità – prima, durante e dopo le partite – per sostenere l’evoluzione del calcio italiano e della sua immagine internazionale.”, alla quale riceve una piccata e stizzita risposta da parte della società nerazzurra: “Dopo aver letto con attenzione la nota ufficiale di Juventus F.C. si sottolinea che Josè Mourinho ha risposto in maniera chiara ed esplicita a un attacco di pari livello. Il nostro allenatore ha espresso le sue idee, senza insinuazioni, senza malizia, con sincerità, secondo il suo stile, molto apprezzato dalla Società”. La Guerra Santa è ricominciata, e speriamo non si scotti troppo nessuno.
LAZIO (4-4-2): Muslera; Lichsteiner (34’ st De Silvestri), Siviglia, Cribari; Kolarov; Manfredini (8’ st Mauri), Ledesma, Matuzalem, Foggia (40’ st Bricchi); Rocchi, Pandev.
A disposizione: Carrizo, Rozenhal, Radu, Inzaghi.
All. Rossi
JUVENTUS (4-4-2): Manninger 7; Grygera 6, Mellberg 5.5, Chiellini 5.5, Molinaro 6.5; Marchionni 6.5, Sissoko 6 (14’ st Marchisio 6), Tiago 6.5 (24’ st Poulsen 5.5), Nedved 6.5; Iaquinta 6.5, Amauri 5.5 (34’ st Trezeguet s.v.).
A disposizione: Chimenti, Ariaudo, Salihamidzic, Giovinco.
All. Ranieri.
RETI: 34’ pt Marchionni, 20’ st Pandev, 33’ st Rocchi.
Una bellissima partita di semifinale passa in secondo piano per colpa dell’ arroganza tenuta poco a freno da qualcuno. Il primo tempo viene giocato alla pari da entrambe le squadre ma è la Juve che passa in vantaggio con un goal di Marchionni al 34°. Nei primi venti minuti Iaquinta è il bianconero che ha più occasioni, in una segna pure ma viene fermato in fuorigioco, inesistente. La Lazio ci prova con Rocchi al 16° ma Manninger è attentissimo. Al 28° Tiago serve Nedved a sinistra che rientrando tira ma troppo alto, poi al 33° Kolarov su punizione manda di poco fuori il pallone. Un minuto dopo la rete: cross di Molinaro da sinistra, poco alto per tutti, Manfredini rinvia male su Marchionni che controlla bene da appena fuori area e conclude in porta vedendosi il tiro deviato superare Muslera. La Juve tenta le verticalizzazioni su Iaquinta o sulla fascia sinistra con Molinaro, ma nel finale è la Lazio che va vicina al pareggio con Rocchi, imbeccato da Foggia, e con Ledesma su punizione, ma Manninger si dimostra davvero un acquisto azzeccato salvando il risultato. La ripresa, dopo un contropiede di Iaquinta sfruttato malissimo, è tutto a favore della Lazio, che riesce a rimontare e battere i bianconeri meritatamente per 2 a 1. Dopo varie conclusioni mandate fuori dai biancocelesti, Pandev pareggia al 20° riprendendo e concludendo su una respinta di Manninger al tiro di Lichsteiner. Foggia fa vedere i sorci verdi agli uomini di Ranieri, impensierendo Manninger da tutte le posizioni, concludendo sulla traversa una punizione e servendo assist ai compagni. Il furetto biancoceleste è forse il migliore in campo con il portiere juventino. Al 33° Rocchi in scivolata deposita in rete la palla del 2 a 1 finale, poi nulla più da commentare per questa prima partita di semifinale all’ Olimpico.
di Tomas