Le Designer
Marzo 10, 2008 in Spettacoli da Roberto Canavesi
TORINO – Una delle più carismatiche “signore” del teatro torinese, Laura Curino, ha presentato “Le Designer”, studio teatrale con cui ha preso il via, nell’anno di Torino capitale del design, la prima parte dell’ambizioso progetto “Turin Eleven”.
Nelle intenzioni della stessa Curino, di Michela Marelli e di Luca Scarlini, da oggi al 2011, si abbozzeranno ritratti di trecentosessantacinque donne che con modalità diverse abbiano rivestito un ruolo importante nel processo di unificazione nazionale e che, conditio sine qua non fondamentale, abbiano incrociato la loro esistenza ed il loro impegno con la nostra terra: nobili come artigiane, dive come illustre sconosciute, tutte protagoniste nel corso di un suggestivo percorso a tappe in cui attrici più o meno note potranno raccontarne vita e opere basandosi si copioni scritti da un gruppo di giovani autori contemporanei.
Tappa inaugurale dell’ambizioso progetto, prodotto da Fondazione T.S.T. – Associazione Culturale Muse e Unione Donne in Italia, “Le Designer” è andato in scena al Teatro Vittoria nell’allestimento a cura di Roberto Tarasco e con una Laura Curino nella veste di gran cerimoniere divertente e divertito nell’interagire con il folto pubblico: un percorso diacronico che ha proposto numerosi “incontri” con designer quali Peter Behrens, Walter Gropius, Ludwig Mies van der Rohe o il leggendario Le Corbusier, ma soprattutto una ricognizione storico-sociale sulla presenza femminile all’interno di un universo creativo da sempre segnato dalla presenza di cervelli maschili. E qui la Curino “addobba di rosa” la serata dell’8 marzo regalando quattro storie di donne che, ognuna nel loro ambito, si sono poste come antesignane del design, coraggiose eroine del loro tempo che, sfidando convenzioni e pregiudizi, hanno saputo con forza ed orgoglio affermarsi nel tessuto sociale: su tutte piace ricordare la parabola della dinastia Lenci, un simbolo della prima industria italiana, e torinese, nata nella nostra città nel lontano 1919 dalla geniale intuizione di Elena ed Enrico Scavini, ed in grado di conquistare il mondo con la produzione delle celebri bambole e poi, per superare la crisi degli anni Trenta, di artistiche ceramiche.
“Le Designer”, insieme alla mostra “La mano, la mente, il cuore” allestita nei locali del Museo delle Scienze Naturali, si afferma come inno alla creatività femminile in grado di riscuotere il gradimento del pubblico con il suo carico di poesia, umanità e disincantata levità: ma anche, e soprattutto, è il rileggere un’era industriale in cui, con l’interazione di sensibilità artistica, gusto della praticità e capacità inventiva, si è iniziato a scrivere un nuovo capitolo di quella moderna creatività che ancor oggi così tanto condiziona il nostro quotidiano.
di Roberto Canavesi