Le ragazze del fondo sul podio
Febbraio 18, 2006 in Sport da Federico Danesi
All’appello mancavano solo loro, le ragazze. E finalmente quel buco nel medagliere azzurro è stato colmato. La staffetta del fondo avrebbe potuto essere d’oro, è bronzo e va benissimo così. Perché alla vigilia ci avrebbero scommesso in pochi. Probabilmente solo le nostre quattro donne di ferro e il loro tecnico, Gianfranco Pizio.
Le storie tese dei giorni scorsi, paradossalmente, le hanno caricate a mille, facendo disputare loro una gara tatticamente perfetta. Arianna Follis, al lancio, è riuscita a tenere il passo delle migliori pur in una tecnica non sua. Gabriella Paruzzi, alla sua ultima staffetta olimpica, a ha riportato l’Italia sotto. Antonella Confortola, forse la più sorprendente, è rimasta agganciata alle prime, dando il cambio a Sabina Valbusa a pochi secondi dalla testa. E la “Buba” non ha tradito. E’ partita in caccia, ha ripreso le prime sino all’ultima salita, lasciando andare solo la Medvedeva che ha portato la Russia al successo. Sembrava fatta per il secondo posto, ma si è dovuta inchinare alle doti di sprinter della tedesca Henkel, però il bronzo vale quanto un oro. Per lei, come per la Paruzzi, è (quasi) la chiusura di un lunghissimo capitolo, fatto di amarezze, ma anche molte gioie.
OGGI TOCCA AGLI UOMINI
Se le donne hanno già fatto la loro parte, oggi facciamo tutti il tifo per la staffetta maschile. Sulla carta è tranquillamente una squadra da oro, ancora più di quella che lo vinse con Lillehammer. Di Centa, il migliore in tecnica classica, al lancio. Un caricatissimo Valbusa in seconda frazione. Piller Cottrer, che nella caccia all’uomo è il migliore, in terza. Zorzi, l’uomo delle volate, in ultima. Sulla strada per la gloria, però, tantissimi pretendenti. A cominciare alla Germania di Angerer e alla solita Norvegia, con possibilità d’inserimento per Svezia, Russia e Francia.
PONZA, QUASI UN MIRACOLO
Il risultato più sorprendente, solo per chi non la conosce, è arrivato da Michela Ponza. La bolzanina, nella prova ad Inseguimento del biathlon, partiva tredicesima a quasi un minuto dalla prima. Poligono dopo poligono ha rimontato posizioni, sino ad arrivare a giocarsi una medaglia nell’ultimo. Ha sbagliato un colpo, ma è stata bravissima a reggere, soprattutto di testa, chiudendo al quinto posto, lontana dalla tedesca Wilhelm che ha vinto, molto meno da Glagow e Akhatova, che hanno completato il podio. Nella Mass Start che chiuderà il programma è una delle favorite.
In campo maschile buona prova dei nostri che hanno rimontato posizioni. Su tutti Vuillermoz, arrivato tredicesimo a poco più di due minuti dai primi, a precedere De Lorenzi, mentre Pallhuber ha chiuso al 17esimo posto. Per la cronaca ha vinto il francese Defrasne, capace di battere sua maestà Bjoerndalen di due secondi, con Fischer terzo.
AAMODT NELLA STORIA
A quasi 35 anni Kjietil Andrè Aamodt ha riscritto l’album dei record dello sci mondiale. Vincendo l’oro olimpico in Superg, davanti a Maier e Hoffman, il norvegese ha conquistato il quarto oro olimpico (tre in Superg) e l’ottava medaglia ai Giochi. A queste vanno aggiunte le dodici vinte ai Mondiali, un primato difficilmente avvicinabile. Solita prova opaca dei nostri, con Peter Fill 13esimo, Staudacher 18esimo e Blardone 27esimo.
Una gara pesantemente condizionata dal maltempo, che ha costretto a sospendere al mattino, quando erano scesi i primi diciassette, e a correre nel primo pomeriggio, Stesso destino toccato alle donne della Combinata. Il successo, dopo la discesa, è andato a Janica Kostelic davanti all’austriaca Schild e alla Paerson. Oggi donne ancora in pista con il Superg.
di Federico Danesi