Lele Battista e il suo nuovo album per Traspi.net
Settembre 28, 2010 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Scrivere di Lele Battista, artista Mescal, vuol dire recensire un musicista e scrittore di canzoni che nella vita sa coniugare la sua vena poetica con le note musicali in maniera davvero sopraffina. Non per nulla nel 2009 lo hanno chiamato a confezionare la colonna sonora de “Lo Stallo” film di Silvia Ferreri e incidere una delle sei versioni che affiancate all’originale hanno formato l’EP “Last Minute”, apripista di altissimo profilo di Musica Moderna ultimo lavoro di Ivano Fossati. Già Lele Battista è uno dei sei artisti, scelti dall’ex Delirium e oggi grande cantautore genovese, giudicati come la parte più interessante del futuro della musica italiana. Mica male! Ebbene il ‘ nostro’ non si è di certo adagiato ma ha rilanciato la sua verve creativa regalando al pubblico la sua nuova creazione ovvero il nuovo album intitolato “Nuove esperienze sul vuoto”. Disco che si apre con con “Inesprimibile” un vero intro poetico che introduce di fatto la prima canzone intitolata “Blocco del traffico” ariosa armonia dark di secondo millennio dove la voce chiara e potente di Lele da il valore aggiunto alle sonorità, davvero trascinante.
“Una canzone – dichiara Battista – che ho scritto durante una domenica di blocco del traffico a Milano. Credo fosse il Febbraio del 2007. Mi ero da poco trasferito con la mia compagna dalla periferia al centro della città, ed assieme a lei ho scritto il testo, riflettendo sul contrasto tra la nevrosi cronica della città ed il silenzio surreale dovuto al blocco”.
La successiva “Il mio punto debole”, una sorta di adagio cadenzato da venature psichedeliche, che parla di illusioni, di paure, di riflessioni: “ …il mio punto debole è l’illusione che tu non dica ciò che stai per dire è avere inspiegabili certezze e poi crollare sulle cose più banali….”. Il capolavoro poetico giunge con “il Nido”una vera canzone d’amore.
“ Si – dice Lele – l’ho scritta per celebrare l’inizio della convivenza con la mia compagna il nido è il nostro piccolo appartamento. Ho sempre pensato che il testo avesse dei riferimenti a cose troppo private ed incomprensibili. E’ strano che sia diventato il primo singolo”.
Io penso che non sia strano che questo brano sia diventato il singolo dell’album vista la purezza del testo: “il nido tra il ponte e l’ascensore a doppio isolamento dal freddo e dal rumore fondato sul cemento me lo ricordo quando se non ci sei c’è il temporale….”. Una chitarra acustica arpeggiata ricorda che nella vita quando si scopre l’amore si perde l’arte di annoiarsi. Ne “L’arte di annoiarsi” le sonorità si giocano su una ritmica semplice ma diretta. Ma oltre all’arte di annoiarsi hai scritto in questo album anche una canzone legata all’arte di essere felici. “Si in ‘L’arte di essere felici ’ canto di felicità è della possibilità di scegliere. Certo la nostra mente è plasmata, non è più la tabula rasa di quando veniamo al mondo; ma nulla ci deve togliere l’ impagabile senso di libertà che ci da la scelta. Quando riusciamo a scegliere ci sentiamo completi e felici”.
Un veloce battente di batteria e chitarra rincorrono note ipnotiche stupende quando Lele Battista attacca “Nutrire la mente” senza dubbio uno dei brani più belli dell’album sia come testo che come le varianti ritmiche volute da Lele. Un brano che vede la partecipazione di Andrea Cardinale, violinista classico di fama internazionale, vero inno all’inverno e al vento che taglia la pelle. Un notturno nell’album intimista di Battista non poteva mancare. “Profondamente dentro” vola con influenze vicine ai Sigur Ros con un ritornello che è una specie di mantra elettronico, con il vocoder in primo piano. Gli succede “In Parte di me” canzone che prende ispirazione da un racconto di John Lennon e parla dell’alienazione nel non sentirsi mai pienamente se stessi, anche nelle situazioni quotidiane. Ma la perla dell’album arriva al settimo round in “Le cose più grandi di me”ovvero quanto di più musicalmente e armonicamente possa esserci nell’esaltazione emozionale: stupendo! Da dove nasce questo fantastico e cristallino brano?
“Il tema di questo brano – dice Lele Battista – era stato scritto per il film “Lo stallo”. Non è stato scelto, ma a me piaceva tantissimo per cui ho deciso di svilupparlo e farlo diventare una canzone che fosse un continuo rincorrersi di modulazioni nella musica e nel testo. E’ uno dei pochi brani in cui musica e testo sono nati assieme, mentre ero al pianoforte e suonavo il tema cambiando di frase in frase gli accordi”.
Il lavoro di Battista finisce portando sugli altari la dolcezza rinchiusa ne “Le mani” e concludendo il percorso di “Nuove esperienze sul vuoto” con un brano sperimentale e aggressivo che gioca su una progressione musicalmente forte. “Si “Attento” – ricorda Lele – è un brano diviso in due parti, la prima ipnotica e rilassante. La seconda un crescendo di tensione con un recitato che rende il tutto molto drammatico. Ho chiesto la collaborazione di un caro amico ed artista di cui sono grande ammiratore, Mauro Ermanno Giovanardi, una delle voci migliori di sempre in Italia, che in questo “cameo” da sfoggio anche delle sue doti di attore”. Per io sottoscritto dire che Lele Battista è davvero l’avanguardia del secondo millennio per quanto riguarda il cantautorato è semplice avendolo ascoltato. Provateci voi!
www.lelebattista.it :: www.myspace.com/lelebattista
di Gino Steiner Strippoli