Lettori si cresce
Marzo 27, 2015 in Libri, Medley, Net Journal, Primo Piano da Benedetta Gigli
Autore | Giusy Marchetta |
Titolo | Lettori si cresce |
Editore | Einaudi |
Pagine | 172 |
Prezzo | 14,00 euro |
Ho letto e leggo con ansia, urgenza, come una nevrosi di cui non posso liberarmi. Ho letto e leggo come se avessi sempre saputo, con assoluta certezza, […]che nei libri avrei trovato la fuga e il ritorno a casa […], la dolce o brutale conferma di essere umana
«Il verbo leggere non sopporta l’imperativo […]Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!” “Sali in camera tua e leggi!” Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro». Così Pennac descrive sinteticamente il problema lettura. Si può obbligare qualcuno a leggere? Ma soprattutto, come si fa a trasmettere il desiderio di farlo? Ce ne parla Giusi Marchetta che, attraverso la sua esperienza di insegnante e lettrice accanita, prova a spiegare agli insegnanti, ai genitori, ma soprattutto ai ragazzi come ci si possa avvicinare al libro facendolo diventare un compagno di vita.
E così la scrittrice inizia un dialogo con Polito, l’emblema del giovane di oggi: quindicenne, sano e robusto, che gioca a calcio e alla playstation, con un taglio di capelli che offende il gusto estetico e che non legge. Mai. Nulla. Né libri, né fumetti, né giornali, né riviste. Difficile riuscire a convincere un ragazzo così a entrare nel mondo della lettura, correndo per altro il rischio di fargliela addirittura odiare imponendola come un dovere e un obbligo. E non può nemmeno bastare dire che leggere è bello, divertente e interessante, bisogna riuscire a carpire l’attenzione di questo fanciullo apatico e disinteressato con pazienza e dedizione.
La scrittrice afferma che il punto su cui fare leva è il concetto di armatura che la lettura offre, il suo essere arma di difesa contro le storie preconfezionate, fatte apposta per ancorarci a quella che spacciano per realtà. Si tratta della capacità di immaginare, della possibilità di leggere il mondo in un modo che vada oltre il reale immediato o mediato dalla televisione. Si tratta di rendere vivo il testo, della possibilità di rivedere se stessi in un personaggio e sentirsi meno soli, di leggere di emozioni e sentimenti che ci appartengono e ci consolano. In tutto questo l’insegnante ha un ruolo principe: è lui (o lei) a dover guidare l’ignaro attraverso le insidie del testo dandogli così la possibilità di sapere cos’è la letteratura in modo da potersene servire se e quando vorrà. E’ un lavoro immenso, che prevede la selezione di testi appetibili e invoglianti, ma che può condurre il lettore neofita in una realtà di cui non potrà più fare a meno.
E così, Polito, leggi, avvicinati al libro, sperimenta che cosa significa conoscere una storia, viverla e poterla raccontare. Torna Polito. Torna.