Libri provocatoriamente discreti

Dicembre 13, 2005 in Libri da Redazione

Untitled Editori, una nuova avventura che porta una novità nel mondo dei libri e della rete

terna - untitled editore“L’idea iniziale è stata questa: ogni giorno tantissime persone (e noi fra queste) riversano una quantità enorme di scrittura in rete, e ogni giorno possiamo leggere tantissime storie, e la realtà raccontata da centinaia di punti di vista. Perché non chiedere agli autori dei blog più belli, alle “voci” alle quali siamo più affezionati, di scrivere un vero libro?. E’ questa l’ipotesi che ha mosso le tre fondatrici della casa editrice Untitled Editori. Un’idea semplice se vogliamo, perché era sotto gli occhi di tutti: c’è gente che scrive sulla rete, gente che scrive bene, perché non provare a farli uscire dal web e metterli su carta? Detto, fatto. A Gennaio del 2005 è nata la casa editrice, a settembre i primi tre libri sono usciti da una tipografia per andare nelle librerie di mezza Italia (l’elenco completo sul sito: http://www.untitlededitori.com/elenco-librai).

Tre testi diversissimi, quelli che le editrici coraggiose mandano alle stampe.

Il primo, Vedrai vedrai, riunisce sotto il titolo di un’indimenticabile canzone di Luigi Tenco, quattro storie di illusioni contemporanee, delicate e feroci, raccontano la fiducia ostinata dei protagonisti in un riscatto possibile. Voice Recorder, il secondo, è un libro dove su un basso continuo di dialoghi e soliloqui bisbigliati, si innesta una favola moderna dai tratti comici e surreali, giocata sull’intreccio di comunicazioni “urgenti” da parte di mittenti improbabili. L’ultimo della terna, Il pasto grigio, non è un noir, ma un “grigio urbano”. Tre personaggi senza futuro emergono dallo sfondo di una città solo apparentemente quieta, che come una gigantesca metastasi finirà per inghiottirli.

Come il lettore più attento se ne sarà accorto, abbiamo parlato di libri dando i titoli, ma tacendone gli autori. E’ questa una delle particolarità dei libri Untitled, che in copertina non riportano i nomi degli scrittori. L’autore ricompare nel frontespizio, così se prendete in mano i tre libretti (che hanno una lunghezza variabile tra le 108 e le 120 pagine) e leggete il frontespizio, vedrete che Vedrai Vedrai è opera di Alessandra Galetta (http://alice.splinder.com), Voice Recorder è stato scritto da Alessandra MR D’Agostino (http://labottegadiscrivana.splinder.com) e Il pasto grigio è opera di Demetrio Paolin (http://disturbopostraumaticoamaro.blog.tiscali.it); tre autori, tre blogger, tre libri, che possono essere acquistati singolarmente o in terna.

Come sono nati questi testi? E’ interessante far notare che la Untitled Editori rovescia il modo di procedere usale. Non sono più giovani talenti, con tanto di manoscritto, che si propongono, ma un editore che, affascinato, colpito e convinto da una scrittura invita l’autore a scrivere un libro. “La casa editrice – spiegano le editrici – non chiede testi in visione, ma propone ad alcuni autori di blog di scrivere uno specifico libro per la sua collana. Si tratta, in sostanza, di una vera e propria commissione. Se l’autore-blogger accetta, avrà come primo lettore un editor (in particolare: il lettore più attento e appassionato di quel blog) con cui l’autore potrà discutere ed elaborare l’idea iniziale e che si impegna a curarne il lavoro nel modo più discreto e aperto possibile, nel pieno rispetto della sua originalità espressiva e del senso della sua ricerca.

Questo rende l’avventura di Untitled Editori completamente diversa rispetto alle altre nate in rete, perché non è la riproduzione su carta del proprio blog, che è la proposta di Jumper, né è una semplice antologia come lo sono state La notte dei blogger (Einaudi) o Hard Blog (Mondatori).

In questo caso i testi sono qualcosa di completamente nuovo e diverso dallo stile, tenuto nel blog da ogni autore. Comune invece è la volontà di puntare alla creazione e alla liberazione di oggetti di scrittura, nati dalla creatività, dalla libertà (e dalla vicinanza alle voci altrui) a cui ci si abitua nel web, piuttosto che alla costruzione di un personaggio-autore, di un libro-evento o di un fenomeno-cult. E proprio per questo motivo anche il sito della casa editrice è diverso da quello che solitamente ci si aspetterebbe. Esiste una sezione chiamata appunti di redazione, dove si può entrare nell’arzanà, nella fabbrica dove le idee nascono. Si possono leggere scambi d’opinione sui libri, sulle copertine, sulle scelte editoriali da fare. Tutto è offerto al potenziale lettore, che non solo può leggere il libri, ma anche vedere come nascono. Ogni libro poi ha il suo forum, il suo catalogo di contenuti, e le recensioni, che mettono al centro il testo perché “la parola untitled significa per noi detitolato: non si riferisce quindi all’opera ma all’autore e all’editore, che volentieri si sottraggono a un’identificazione di carattere marcatamente autoriale, preferendo il low profile di una produzione tutta fondata sui contenuti”. Tutte scelte che ci fanno dire la scommessa, vinta, è quella di un comporre e pubblicare libri provocatoriamente discreti.

di Enrico Serra