Linguaggi Jazz & Erika Stucky
Marzo 13, 2004 in Spettacoli da Cinzia Modena
Siamo arrivati agli ultimi appuntamenti della rassegna Linguaggi Jazz, un viaggio che conduce il suo pubblico alla scoperta di un bosco incantato tanto fitto quanto variopinto. Ogni tappa è diversa, la natura ha richiami colori odori atipici e unici…. Camminando ci possiamo imbattere nella malinconia di un Monk, o nell’allegria di uomo che pensava di essere un uccello – Charlie Parker. La scelta dei sentieri non è scontata: portano tutti verso mete imprevedibili.. come il giovane Bollani e le sue improvvisazioni o il sessantenne Al Foster che si lascia guidare da una luce interiore da cui trae gioia e forza: esattamente ciò che trasmette attraverso le pennellate inflitte alla batteria, sua compagna di ventura.
Questo sabato la tappa è chiamata Erika Stucky, o l’arte di sorprendere. E’ una ragazza dinamica che esprime la sua capacità di rendere reali le sue fantasie tanto fuori che sul palco. Di famiglia svizzero-tedesca, è cresciuta a San Francisco negli anni sessanta, si è formata professionalmente a Parigi dove ha studiato recitazione ed è stata rapita dal Jazz.
E’ un ragazza che ama le sfide, rompere i canoni, rendere possibile l’impossibile o l’improbabile. Ci sarebbe da chiedersi cosa abbia in comune questo suo modo di essere con il jazz. La passione per questo genere musicale, sicuramente, condito da tante piccole infiltrazioni provenienti dal mondo della musica e del cabaret ad ampio raggio.
I suoi concerti sono accompagnati da proiezioni in super-8 e si diverte a porsi nei confronti del pubblico nel modo meno convenzionale per la platea che ha di fronte. Ironia, leggerezza, provocazioni musicali: Erika Stucky offre uno spettacolo più che un semplice o classico concerto. Esprime sul palco l’energia che le conduce la musica, trasmette e materializza le sue fantasie.. Ci sono autori od interpreti che assumono espressioni rapite come risucchiati dalle stesse note, altri che non domano la loro energia e la passione lasciando lo spettatore meravigliato per la carica che li muove, tanto in senso figurato attraverso la musica, quanto per una concreta esigenza di muoversi come se il corpo non fosse sufficiente e la musica lo utilizzasse come strumento per esprimere la sua natura.
Erika porta il pubblico sul palmo della mano e lo conduce direttamente all’interno della sua città immaginaria, pazza … una Bubble Town, come il nome di un progetto da lei ideato per diffondere la sua visione un po’ fuori dalle regole.
I suoi concerti non hanno niente di scontato, come la formazione musicale che l’accompagna. Ad esempio, se spesso e volentieri al suo fianco c’è un trombone, sabato sera a Torino saliranno sul palco una tromba ed una tuba.
Eika Stucky offre una sintesi tra sofisticatezza e cabaret, porge il fianco al rock degli Aerosmith, di Frank Zappa e dei Procol Harum, condisce il tutto con invenzioni musicali originali offrendo un personaggio fuori dalle righe e dalle classificazioni facili. Tutto questo, sempre ed ovviamente, all’insegna del Jazz.
Erika Stucky Mrs. Bubble & Bones
Erika Stucky, voce e fisarmonica
Berti Mutter, tromba
Jon Sass, tuba
PICCOLO REGIO PUCCINI
Piazza Castello 215 – Torino
Vendita biglietti senza maggiorazione:
Associazione Culturale Centro Jazz Torino
011-884477 (lunedì – venerdì, h 14-20, sabato h 14-18)
Web site: http://www.centrojazztorino.it
PROGRAMMA “LINGUAGGI JAZZ”:
TRIBUTE TO JOHN LEE HOOKER
AMINA CLAUDINE MYERS, pianoforte/voce
GATO BARBIERI QUINTETTO
featuring
ENRICO RAVA
Gato Barbieri sax
Enrico Rava tromba
Danilo Rea pianoforte
Ben Street contrabbasso
Clarence Penn batteria
di Cinzia Modena