Lippi non si arrende
Marzo 13, 2004 in Sport da Roberto Grossi
Alla vigilia di un match decisivo come Juve-Milan Lippi decide di sdrammatizzare il momento negativo attraversato dai bianconeri. E inizia la conferenza stampa con una battuta riferita all’eliminazione patita martedì sera dal Deportivo: “Quando mi sono iscritto a Coverciano avevo pochi soldi, per cui ho fatto il corso in cui ti insegnano ad arrivare ‘solo’ cinque volte su otto in finale di Champions. Se avessi avuto più soldi avrei fatto il corso per arrivare in finale tutti gli anni…”.
Subito dopo il tecnico torna serio e parla della voglia di riscatto della sua squadra: “Dopo l’eliminazione europea il morale non è stato ovviamente dei migliori per uno o due giorni. Ma poi ti ricarichi e i pensieri negativi scompaiono lasciando il posto a quelli positivi e alla voglia di riscatto. Pensare di essere considerati alla fine di un ciclo da parte di molti addetti ai lavori ci dà una molla in più per fare bene e sono sicuro che i miei uomini sapranno rispondere al meglio in campo. Inoltre, nell’ipotesi in cui riuscissimo ad avere la meglio sui rossoneri andremmo a soli tre punti dalla vetta e allora vorrebbe dire che tanto male non stiamo facendo. Il Milan è un avversario forte e sta attraversando un ottimo momento ma io dico sempre che i cavalli si contano al palo, quindi vedremo alla fine come sarà andata questa annata. Per quanto riguarda il futuro ho le mie convinzioni ma le comunicherò alla società solo al termine della stagione. Di sicuro la preparazione estiva non c’entra nulla con ciò che è successo: la preparazione fatta ad agosto non determina, da sola, la condizione fisica per tutta l’annata”.
La speranza che il Milan possa fare, in questo finale di campionato, la stessa fine di Juve e Roma, date per invincibili ad un certo punto del torneo, solletica Lippi: “Chissà che non succeda ai rossoneri la stessa cosa accaduta a noi e ai giallorossi – continua il tecnico -: dopo che siamo stati definiti invincibili entrambe siamo calate. La mia è una speranza, nulla di più: la stessa speranza che avevano le altre squadre quando noi eravamo lanciatissimi. Con loro il crocevia del campionato? Se perdiamo andiamo a meno nove e aldilà dell’aritmetica per noi sarebbe finita. In caso di pareggio tutto potrà ancora accadere e se per caso dovessimo vincere la situazione cambierebbe radicalmente. Noi ci proviamo, questo è sicuro, prima o poi loro dovranno avere un calo. Non dovremo sbagliare nulla per avere chances. Certo, se poi prendiamo un gol dopo 5’ allora è un altro discorso. La fortuna? Incide sempre. Guardate martedì scorso tutti gli episodi sfavorevoli a nostro danno…”.
Con l’infermeria piena e una sola punta a completa disposizione la Juve dovrà fare di necessità virtù: “D’altronde il Milan ha costruito il suo momento più bello quando ha giocato, ad esempio contro la Roma, con una punta sola. Noi cercheremo di fare lo stesso..”.
Al termine della sciagurata gara con il Deportivo i tifosi bianconeri hanno comunque acclamato i propri beniamini sotto la curva Scirea, un gesto che Lippi ha particolarmente apprezzato: “L’applauso finale compiuto dai nostri tifosi martedì sera – sottolinea il viareggino – è stato un gesto di quelli che mi porterò dietro tutta la vita. Un atto di amore verso un gruppo che ha dato tanto e ha ottenuto molte vittorie: i nostri tifosi hanno capito che, nonostante lo sforzo compiuto, stavolta non ce l’abbiamo fatta. Di solito a fine gara vado subito negli spogliatoi e l’ho fatto anche stavolta. Ma mi sono pentito. Avrei voluto essere in campo con loro. Volevo viverlo anche io questo momento con i tifosi: li ringrazio ancora”.
NOTIZIARIO
L’allenamento della vigilia ha confermato le indicazioni della settimana: sarà Pavel Nedved a supportare in avanti Marco Di Vaio, unica punta pienamente disponibile (Miccoli è a mezzo servizio) nell’organico bianconero. Nella partitella di fine seduta Lippi ha schierato una difesa a 4 composta da Thuram, Ferrara, Legrottaglie e Pessotto, alternando il francese e il napoletano nei ruoli di centrale e laterale destro. A centrocampo Camoranesi e Appiah hanno presidiato le fasce laterali, con Tacchinardi e Conte (rientrato dalla squalifica di Champions) nel mezzo. In attacco, come detto, Di Vaio, con Nedved a fare da trait-d’union tra la mediana e il bomber romano, in una sorta di 4-4-1-1. Miccoli ha preso parte alla partitella nella squadra delle riserve e Lippi in sala stampa ha confermato la convocazione del pugliese anche se si riserva di valutare le sue condizioni definitive domani mattina nell’allenamento di rifinitura. Probabile a questo punto che il mini-bomber si accomodi in panchina pronto a disputare magari uno spezzone di gara nel secondo tempo. Abili e arruolati anche Tudor e Montero: anch’essi hanno disputato tutta la gara nella formazione delle riserve. Niente da fare invece per Maresca, il quale ha provato a forzare per tutta la settimana ma sente ancora dolore. Da segnalare la breve partitella di Birindelli e Trezeguet, sempre più vicini al rientro, mentre Zambrotta ha continuato a svolgere lavoro differenziato. Alla fine dell’allenamento mattutino la squadra ha ricevuto la visita di Luciano Moggi. In totale i convocati sono 19: 15 giocatori della prima squadra più 4 Primavera (Chiumiento, Palladino, Boudianski e Bartolucci).
PROBABILE FORMAZIONE
Buffon; Thuram, Ferrara, Legrottaglie, Pessotto; Camoranesi, Tacchinardi, Conte, Appiah; Nedved; Di Vaio. (Chimenti, Montero, Tudor, Boudianski, Chiumiento, Miccoli, Palladino)
INDISPONIBILI
Del Piero, Trezeguet, Maresca, Zambrotta, Birindelli, Iuliano, Mirante.
di Roberto Grossi