Lo short track fa 100!

Febbraio 23, 2006 in Sport da Federico Danesi

Arianna Fontana, Marta Capurso, Katia Zini e Mara Zini: ecco le ragazze dello short track che ieri sera hanno regalato all’Italia la medaglia numero 100 dei Giochi Olimpici Invernali.

Volano sul ghiaccio le ragazze azzurre, sfrecciano, come le schegge di passione che hanno acceso questa XX edizione delle Olimpiadi invernali, verso una storica medaglia. Vero è che all’arrivo hanno patite, quarte su quattro, ma è altrettanto vero che la Cina non ha fatto dei cambi proprio puliti e quindi, squalificata la Cina, le nostre possono mettersi al collo una medaglia più che meritata.

Altra storia per Christian Zorzi: lui non cambia proprio mai,. Nemmeno il tempo di esultare per l’oro in staffetta e l’asiaghese è alle prese con l’ennesima gara polemica, quasi una costante per lui.

Quarto nella finale dello Sprint quando una medaglia sembrava già al suo collo, “Zorro” si è scagliato contro Thobias Fredriksson, reo secondo lui di averlo ostacolato volontariamente per favorire il connazionale Lind, che avrebbe poi vinto. Anche le immagini gli hanno dato torto, perché lo svedese gli era già davanti e il contatto è stato veniale. Tanto che nemmeno il suo tecnico, Marco Albarello, ha voluto presentare reclamo Zorzi ha mollato troppo presto, questa è la verità, quando ancora almeno un argento era alla sua portata. Le sue polemiche, a volte anche furiose, con gli atleti del Nord, in particolare i norvegesi, sono storiche. Ma questa volta il torto è dalla sua.

In casa Italia non è solo Christian Zorzi a recriminare. Freddy Schwienbacher e Loris Frasnelli hanno chiuso al quinto e sesto posto finali, entrambi con il sangue amaro per una semifinale buttata via. Il primo è rimasto attardato in partenza e non è riuscito a rimontare; il secondo è stato chiuso dalla coppia Zorzi-Fredriksson e si è dovuto accontentare. Fuori già ai Quarti, invece, Renato Pasini.

In campo femminile buon piazzamento per Arianna Follis capace di giocarsela sino alle semifinali e di centrare il settimo posto finale. Eliniata ai Quarti Magda Genuin, mentre Barbara Moriggl si fermata alle Qualificazioni.

CHIARA, GRAZIE LO STESSO

Chiara Simionato non è Enrico Fabris e i 1.500 metri non sono la sua distanza. Eppure la veneta ha fatto sognare. Partita nella batteria numero 12, ha realizzato quello che per diversi minuti è rimasto il miglior tempo. Poi è scesa in pista la canadese Klassen ed ha abbassato il suo crono centrando un tempo da oro. Infine, con le ultime due batterie, il podio è stato completato, con la Simionato che ha chiuso al quinto posto senza rimpianti, visto che dal bronzo la separano quasi due secondi. Resta la sensazione di una buona prova e, soprattutto, il rammarico per quanto poteva essere nei 1.000 e non è stato. L’altra azzurra in gara, Adelia Marra, ha chiuso al 31esimo posto.

COSTAZZA, LA SPERANZA

Nello speciale che ha sbloccato la corsa all’oro di Anja Paerson, c’è stata anche un po’ di gloria per una delle nostre. E’ Chiara Costazza, presente e futuro dello slalomismo italiano, capace nella seconda discesa di rimontare ben nove posizioni grazie al quinto tempo di manche. Ventidue anni ancora da compiere, l’atleta di Cavalese ha dimostrato di saper rischiare eguagliando il suo miglior risultato in carriera. Deludenti invece le prove di Manuela Morllg, 19esima, Annalisa Ceresa, il cui 24esimo posto non giustifica l’esclusione all’ultimo minuto di Camilla Borsotti da queste Olimpiadi. Fuori già nella prima manche, dopo poche porte, Daniela Merighetti.

SNOWBOARD, UN ALTRO ZERO

Il parallelo maschile di snowboard parla svizzero, non italiano. L’unico a qualificarsi per gli ottavi, finendo per essere eliminato, è stato Fischnaller. Già fuori dopo le qualificazioni Erlacher e Salvati, così come Galli che è caduto saltando una porta.

di Federico Danesi