Luigi Carrel. Una vita per la montagna
Febbraio 22, 2004 in Libri da Marinella Fugazza
Luigi Carrel. Una vita per la montagna di Giovanni Zanetti: – Musumeci Editore, pag. 191, € 30,00
Questo libro, interessante e curioso, racconta un viaggio attraverso le imprese e la vita di un grande montanaro e guida alpina. Un nome mitico indissolubilmente legato al Cervino, che ha rappresentato lo sfondo ideale ed incombente alla cornice della propria casa in località Cheneil in Valtournanche, dove nacque nel 1901 da Giuseppina Pellissier e Jean Joseph Carrel (anch’egli famosa guida alpina).
La passione per le montagne e il mestiere di guida lo portarono a realizzare numerose imprese nel gruppo del Cervino e a compiere le ultime e difficili ascensioni all’aspra cima quali, ad esempio, la salita dell’inviolata parete est. La sua attività non si limitò alla conoscenza dei monti di casa: il nostro realizzò numerose imprese nel gruppo del Monte Bianco, Gran Paradiso, Dolomiti e si spinse fino in Patagonia dove, in due spedizioni differenti (1935-36 e 1955-56) e in compagnia del salesiano padre Alberto M. De Agostini, esplorò e salì numerose vette; altre conquiste dei due amici seguirono nel gruppo delle Ande cilene, Fitz Roy e Cerro Torre.
Le prime pagine dei giornali si occuparono delle sue gesta, ma “Carrelino”, come era soprannominato, rimase un uomo legato alla sua terra e alle proprie origini. Avere la possibilità di legarsi alla sua corda per compiere un’ascensione sotto la sua guida e compagnia costituiva indubbiamente un privilegio per l’esperienza che sapeva trasmettere sia sotto il profilo umano che sportivo.
La passione per le montagne e il mestiere di guida lo portarono a realizzare numerose imprese nel gruppo del Cervino e a compiere le ultime e difficili ascensioni all’aspra cima quali, ad esempio, la salita dell’inviolata parete est. La sua attività non si limitò alla conoscenza dei monti di casa: il nostro realizzò numerose imprese nel gruppo del Monte Bianco, Gran Paradiso, Dolomiti e si spinse fino in Patagonia dove, in due spedizioni differenti (1935-36 e 1955-56) e in compagnia del salesiano padre Alberto M. De Agostini, esplorò e salì numerose vette; altre conquiste dei due amici seguirono nel gruppo delle Ande cilene, Fitz Roy e Cerro Torre.
Le prime pagine dei giornali si occuparono delle sue gesta, ma “Carrelino”, come era soprannominato, rimase un uomo legato alla sua terra e alle proprie origini. Avere la possibilità di legarsi alla sua corda per compiere un’ascensione sotto la sua guida e compagnia costituiva indubbiamente un privilegio per l’esperienza che sapeva trasmettere sia sotto il profilo umano che sportivo.
L’autore Giovanni Zanetti (docente di Economia Politica all’Università di Torino e, tra l’altro, vicepresidente della Compagnia San Paolo) riesce a farci scoprire Luigi Carrel, oltre che come alpinista, soprattutto come uomo, grazie ad una minuziosa ricerca attraverso archivi, corrispondenze, notizie personali; tutto ciò è stato possibile anche grazie all’amicizia che lega Zanetti al figlio di Luigi, Antonio, guida alpina ed oggi presidente delle Guide del Cervino: “La mia conoscenza di Carrelino è stata oggettivamente limitata ed è avvenuta nell’ultima parte della sua vita per il tramite dell’amicizia con il figlio Antonio; non posso dunque dire di averlo frequentato. Rare sono state di conseguenza le possibilità di impegnarmi con lui in qualche ascensione. Ciò nondimeno fin da ragazzo, appassionato di montagna, non ho cessato di informarmi sulle sue numerose imprese e di partecipare a quell’interessante tradizione orale tramite la quale si finiscono di cogliere frammenti di esistenza o si è resi partecipi di avvenimenti che, pur superandoci, ci sfiorano.”.
Con queste parole si racconta, e ci racconta, Zanetti nella sua prefazione. Testimonianza preziosa dell’esistenza di un uomo dalla vita non facile (il mestiere di guida è strettamente legato alle bizze climatiche e, per superare le difficoltà economiche, egli gestì una pensione a Cheneil) e non sempre felice (rimase vedovo molto giovane con un figlio), di un personaggio importante e fondamentale nell’alpinismo non solo italiano.
Il libro è riccamente documentato e corredato di numerose fotografie molto personali che non sono mai apparse, in quanto segreto patrimonio della vita privata che ogni uomo gelosamente ed intimamente custodisce.
di Marinella Fugazza