MAMA
Gennaio 7, 2010 in Fotografia da Redazione
La mostra fotografica MAMA, l’Africa di Giovanni Marrozzini presenta al pubblico circa ottanta fotografie scattate in questi anni in Somalia, Etiopia, Zambia e Angola: un percorso interiore dal quale l’Africa emerge in tutti i suoi aspetti più intimi e profondi.
Le immagini di Giovanni Marrozzini sono ‘semplicemente’ il transfert delle emozioni profonde che egli stesso prova a contatto con l’umanità che lo circonda.
Egli non vede, non documenta, ma sente, e quello che introietta si metabolizza nell’anima tanto da fuoriuscire in scatti fotografici di un’intensità così rara da soffocare qualsiasi commento.
L’esposizione è articolata in diverse sezioni: nella prima le immagini spaziano attraverso la vita delle persone con le quali il fotografo è entrato in contatto vivendo in Somalia, Zambia, Kenya ed Angola.
Nelle due sezioni successive, Marrozzini racconta di due esperienze avute nelle regioni etiopi di Soddo e Wolayta nel marzo 2006: nella sezione Falene, possiamo con lui avvicinarci agli alunni di una scuola per ragazzi ciechi e ai giovani operai non vedenti di una fabbrica di mattoni; nella sezione Eve, ci avviciniamo alla realtà della pratica culturale della circoncisione femminile, in Europa definita nei termini di mutilazione genitale femminile, comunemente conosciuta come escissione e infibulazione.
Per entrambe le sezioni è stata scelta un’ambientazione sonora, in modo che la voce dell’autore, ma soprattutto quelle dei diretti interessati, possano accompagnare il visitatore a comprendere questi due diversi mondi: la voce di una persona cieca e le voci di donne africane genovesi, per cercare di superare le barriere verso persone non conosciute, barriere fisiche e barriere alla conoscenza, che provocano giudizi, separazioni, incomprensioni.
Con un sistema di illuminazione che alterna la luce al buio, rendendo accessibile la mostra al tatto e all’udito, attraverso una progettazione partecipata con i protagonisti abbiamo cercato di rompere le barriere e le categorie aprendoci a diversi modi di fruizione di uno spazio.
Per alcune fotografie è stata realizzata una versione toccabile semplificata: indipendentemente dalle capacità sensoriali o cognitive individuali, il potere evocativo delle parole e la possibilità di esplorare fisicamente i supporti tattili, consente di integrare l’esperienza meramente visiva.
L’ambientazione avvolgente, carica di suggestioni, proietta il visitatore in un mondo sconosciuto di cui è invitato a vedere, guardare, toccare, ascoltare, in una parola, “sentire” nel senso più ampio.
La sollecitazione polisensoriale induce a vivere un’esperienza individuale libera e coinvolgente di esplorazione e scoperta che ciascuno può condurre con i mezzi a propria disposizione, utilizzando tutti i canali attivati.
MAMA, l’Africa di Giovanni Marrozzini
Mostra fotografica
Genova, Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo
3 dicembre 2009-31 gennaio 2010.
di Redazione Fotografia