Manchester United campione d’Europa
Maggio 21, 2008 in Sport da Claris
La madrepatria del calcio ha dimostrato nel derby che i suoi figli sono ancora i migliori: agonismo, gol, pathos, spettacolo in campo e sugli spalti fino ai rigori. Dove l’errore di Anelka è stato fatale al Chelsea, dopo una battaglia vera e aspra, ma corretta.
La madrepatria del calcio ha dimostrato che i suoi figli sono ancora i migliori. Non è questione di tifo, di simpatia, ma solo di obiettività, di coraggio, di impegno strenuo.
130 minuti di passione (compresi i recuperi, rigori esclusi), di lotta e gioco maschio, ma corretto sotto una pioggia di altri tempi, o meglio sotto un cielo tipicamente inglese e una temperatura tipicamente moscovita hanno dimostrato che le partite di football non sono mai finite, che non esiste vittoria o sconfitta fino al rientro negli spogliatoi.
Se ci possono essere degli eredi dei gladiatori, questi sono i giocatori che hanno disputato la finale 2007-’08 della Champions League. Sono due tra le squadre più famose di Inghilterra, quel Manchester United che viene spinto da una delle città più operaie della penisola britannica e quel Chelsea supportato da sempre dalla ricca borghesia londinese.
Una finale tutta da gustare, senza il classico complesso del tifo, più o meno obbligato dal fair play per una squadra italiana, tutte uscite prima delle semifinali, e la più valorosa delle quali, la Roma, proprio per opera dei Campioni d’Europa in pectore.
Il Chelsea scende in campo nel mitico e tutto esaurito stadio moscovita Luzhniki per la sua prima finale del massimo trofeo continentale, dopo gli stop subiti sempre in semifinale negli ultimi anni, in particolar modo dal Liverpool, tanto per restare in Inghilterra.
Il Manchester arriva fresco trionfatore della Premiership inglese, come squadra favorita, per carisma, esperienza e fama dei suoi attaccanti, Cristiano Ronaldo su tutti, accompagnato da Tevez e Rooney.
E l’inizio sembra dar ragione ai pronostici facili: diavoli rossi avanti senza riserve, blues intimoriti e senza idee né forza per contrastare i campioni inglesi.
Inevitabile il gol, che arriva al 26°: Cristiano Ronaldo, di testa, salta altissimo e incorna la palla proveniente dalla fascia destra di Brown. Nulla da fare per il gigante col casco Cech. Ma la colpa è tutta di Essien, che pensava di avere un pivello da marcare, non il favorito per il pallone d’oro e, soprattutto, il capocannoniere della Champions League.
La doccia fredda non scuote i londinesi, che, anzi, sembrano proprio rimasti negli spogliatoi. I rossi attaccano a ripetizione e subiscono un solo contrattacco, ad opera di Drogba, ma sulla stessa ripartenza si vede una delle azioni più belle della stagione. Rooney scatta dalla propria area di rigore sulla sinistra e taglia il campo con un diagonale incredibile che Cristiano Ronaldo, sulla sinistra, aggancia alla perfezione per rigirare a centro area a Tevez. L’argentino colpisce di testa, ma Cech si supera ben due volte, respingendo l’incornata e, sulla ribattuta successiva, il tiro a botta sicura di Carrick.
Sono ancora i Red Devils a premere e a sfiorare il gol in un paio di occasioni, quando, all’ultimo minuto del primo tempo, Essien tira abbastanza innocentemente da fuori area. La palla carambola su Vidic e Ferdinand, si smorza e l’aquila Lampard è in agguato: tiro di destro e 1-1.
Incredibile, si va al riposo sulla parità e questo gol cosi’ inatteso sembra a pozione magica di Asterix per i blues, che, nel secondo tempo, entrano in campo inferociti.
La partita cambia subito: Essien inizia a spingere, non si fa più sorprendere da Cristiano Ronald, Rooney invece diventa un desaparecidos, Ballack prova un paio di conclusioni da lontano. Il possesso palla è tutto dei blues che colpiscono un palo con Drogba che calcia da fuori area praticamente da fermo.
Il Manchester soffre e si avvolge su se stesso, incapace di pungere nonostante i tre attaccanti. E Ferguson che decide di fare? Fedele al motto la miglior difesa è l’attacco, inserisce Giggs, che diventa il giocatore del Manchester con più presenze, e quindi gioca in attacco con quattro stelle. La mossa per spaventare il Chelsea riesce solo in parte e la partita giunge al 90° con i blues ancora a condurre il gioco, a macinare una quantità infinita di palloni sulla linea Lampard, J. Cole, Drogba, Malouda. Il Manchester soffre come Rio Ferdinand, alle prese con crampi molto forti, ma stringe i denti e resiste provando a rallentare il gioco e ad accelerare all’improvviso con i dribbling di Cristiano Ronaldo o le incursioni di Tevez.
Inevitabili i supplementari. Due cambi nel Chelsea: Anelka e Kalou per J. Cole e Malouda. Azione corale dei blues e girata al volo di Lampard in area di rigore: ancora un legno (traversa con Van der Saar immobile e battuto) nega il raddoppio ai blues.
Gol sbagliato, gol subito come nel primo tempo? Evra scende sulla sinistra, crossa al centro, Cech esce male sulla fascia, e Giggs, di sinistro colpisce all’altezza del dischetto del rigore a botta sicura, cercando di piazzare la palla. Terry, il capitano, salva con un miracolo, torcendosi in elevazione e deviando di testa.
Incredibili capovolgimenti tengono col fiato sospeso i tifosi fino al 10° del secondo tempo supplementare: il Chelsea ha ancora la lucidità di applicare un perfetto fuorigioco e ripartire, il Manchester (con Nani per Rooney) si aggrappa alle residue forze dei suoi uomini per provare ad inventarsi qualcosa per chiudere la faccenda senza andare ai rigori.
Tevez non possiede il fair play inglese e non restituisce una palla nella maniera più elegante agli avversari: si accende una mischia e Drogba, troppo focoso, viene espulso per una manata a Vidic.
Il secondo tempo supplementare dura cosi’ 20 minuti, ma la cosa più significativa degli ultimi secondi sono le sostituzioni pro rigori, con Belletti, vincitore di una coppa Campioni col Barcellona contro l’Arsenal che entra nel Chelsea.
Sembra una partita infinita, una maratona… e infatti a Mosca è già l’1.30 a.m….
Rigori: le squadre sono a centrocampo e i rispettivi giocatori si tengono abbracciati in circolo. Chi va sul dischetto lo fa deciso, sicuro, mentre Cech e Van der Saar si concentrano e ripassano le dinamiche di tiro dagli 11 metri degli avversari. Si tira sotto la curva del Manchester e proprio i Red Devils iniziano:
Tevez gol – Ballack gol,
Carrick gol – Belletti gol,
Cristiano Ronaldo PARATO (tiro non angolato, ottima intuizione di Cech) – Lampard gol,
Hargreaves gol – A. Cole gol,
Nani gol – MATCH BALL: va lui, il capitano. Lo stadio è in silenzio. Parte la rincorsa, Van der Saar si butta sulla sua destra, Terry scivola mentre colpisce la palla indirizzandola alla sinistra del portiere olandese. Purtroppo la caduta devia la palla troppo e va fuori. Il Manchester non è sconfitto.
Anderson gol – Kalou gol
Giggs gol – Anelka parato: Van der Saar compie il miracolo, lui un po’ rifiutato dalla Juve e troppo criticato in Italia, lui che con l’Olanda non era riuscito a fermare il Brasile ai rigori del ’98, intuisce, balza sulla sua sinistra e stoppa il tiro del nemico: Manchester United campione d’Europa per la terza volta nella sua storia.
I voti
1 – all’Inghilterra fuori dall’Europeo: con dei giocatori cosi’…
2 – ai guardalinee: un disastro
3 – ai primi 40 min del Chelsea
4 – alla zolla che ha fatto scivolare Terry nel rigore decisivo
5 – ad Anelka: ancora una volta non è stato decisivo
6 – a Cristiano Ronaldo: un gol, ma anche un rigore sbagliato che poteva costare carisismo
7 – ai soldati russi travestiti da tifosi
8 – al coraggio di Ferguson per i 4 attaccanti
9 – a Grant: l’allenatore del Chelsea semisconosciuto ha fatto una stagione spettacolare
10 – ai tifosi che con i loro cori hanno incitato sempre i propri beniamini
MANCHESTER UNITED – CHELSEA 7-6 d.c.r. (1-1 dopo tempi regolamentari)
Brown, Ferdinand, Vidic, Evra (dal 17’ 2° t.s. Anderson); Hargreaves, Carrick, Scholes (dal 42’ s.t. Giggs); Tevez, Rooney (11’ 1° t.s. Nani), Cristiano Ronaldo. (Kuszczak, Silvestre, O’Shea, Fletcher).
All. Ferguson.
All. Grant.
di Claris