Mario Luzi compie 90 anni
Ottobre 17, 2004 in Poesie da Redazione
Mario Luzi mi viene in mente con la sua voce sottile, flautata – la voce che più d’una volta ho sentito animarsi dalla cornetta del telefono – lui nella sua casa fiorentina di via Bellariva, tutta di libri e carte in disordine; io col tremore e la foga, l’impudenza degli anni giovani. Che fosse un ragazzo a chiamarlo, mi disse, era una meraviglia: una soddisfazione. Gli ho chiesto allora dell’amore per la poesia: quando fosse nato in lui, e come, e da dove. Nella sua risposta c’era una vecchia antologia scolastica sfogliata con una fame sempre nuova di parole e di vita da aggiungere alla vita. E le pagine che il giovane Luzi cercava non erano quelle imposte dai suoi insegnanti di allora. Erano pagine oltre: – oltre la scuola e le gabbie della didattica. I versi dei poeti del suo tempo, che sui banchi non arrivavano (non arrivano). In settant’anni di poesia, Luzi ha fatto del mutamento una delle sue cifre più essenziali. Sul mutamento ha fondato una ricerca ininterrotta, un ascolto teso e sapiente del proprio tempo, dei sentimenti e delle storie che l’hanno agitato e lo agitano. Una poesia, quella di Luzi, che muta con lo sguardo, con le stagioni, con gli anni della vita: e naturalmente da dentro questa vita, che è mistero – e prodigio. Poeta sempre giovane, eterno estremo principiante, che dalla terra guarda verso il cielo, indaga la distanza e le distanze, su di esse modula la propria voce. Che raccoglie il tempo sbriciolato in frammenti, – come questo corpo; o come l’amore. “Amici ci aspetta una barca e dondola / nella luce ove il cielo s’inarca / e tocca il mare…” (1935). “…vita fedele alla vita / tutto quello che le è cresciuto in seno / dove va, mi chiedo, / discende o sale a sbalzi verso il suo principio… / sebbene non importi, sebbene sia la nostra vita e basta” (1971). “Oh vita, ascoltai quella loquela / provenire da te, / dal tuo profondo grembo” (2004).
Paolo di Paolo è autore di Nuovi cieli, nuove carte (Empirìa 2004, finalista XVI Premio Calvino). Ha curato un testo teatrale con Dacia Maraini e ha pubblicato racconti in antologie e riviste, tra cui Nuovi Argomenti
di Paolo di Paolo