Memorie di un assaggiatore di vini
Dicembre 4, 2007 in Libri da Gustare da Simona Margarino
Titolo: | Memorie di un assaggiatore di vini |
Autore: | Daniele Cernilli |
Casa editrice: | Einaudi Editore |
Prezzo: | 12.00 |
Pagine: | 189 |
La fenomenologia del vino è una di quelle arti che insegnano che la filosofia meno indisponente è sempre e solo godersi la vita, prendendola a sorsate senza arrivare a boccheggiare. Affannarsi a scegliere dalla lavagna di un ristorante newyorkese cosa portare alla gola, decidere se è meglio un bianco italiano, uno champagne francese, un rosé californiano o un rosso cileno, inchinarsi bellamente su un menù da 40 portate potrebbero sembrare tutti spigoli ingombranti per un mangiatore ozioso abituato alle rotondità della pancia: servono, invece, per degustare alla propria maniera quello che i giorni portano in tavola, poggiando i gomiti sul legno o alzando un mignolo esibizionista.
Per raccontare la storia di un assaggiatore non di professione, con i suoi molti vizi e altrettante virtù, occorrono però non soltanto fografie e fermo-immagini da videoclip, ma anche aneddoti burleschi e un’arca di Noè in cui salvare da un naufragio della mediocrità il meglio del repertorio enologico d’annata. Una sorta di viaggio a tappe, per intenderci. Una specie di libro da ingollare, per esempio.
Quello che Daniele Cernilli realizza in “Memorie di un assaggiatore di vini (Edizioni Einaudi, 2006), dopo aver creato con Stefano Bonilli il progetto Gambero Rosso Manifesto, è la guida per il turista inesperto che non sa dove andare, a chi chiedere, cosa provare. Un breviario scherzoso, però, di quelli che si buttan volentieri in valigia perché spessi abbastanza da saper dire qualcosa, e non così ingombranti da risultare superflui. Un libro da taschino, commenterebbero altrove.
di Simona Margarino