Morbelli alla GAM
Febbraio 15, 2001 in Arte da Claris
La vita delle persone che ci circondano, la vita attorno a noi, la vita della gente comune nei suoi gesti quotidiani, la vita che ci passa accanto ogni giorno e che non consideriamo nella pienezza dei suoi significati solo perché consueta. Ecco le prime sensazioni emanate dalle immagini di Angelo Morbelli esposte, da oggi a fine aprile, alla GAM.
La mostra, prodotta dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, propone, attraverso un’ottantina di opere ed a circa vent’anni dall’antologica tenutasi ad Alessandria nel 1982, una riflessione sulla personalità di Morbelli.
La produzione dell’artista è ampia, ma tutta ben documentata, compresi gli approfondimenti cruciali della sua ricerca espressiva. Il tema che ha caratterizzato gli anni della formazione di Morbelli fu il realismo. Nonostante il successo ottenuto con la prima produzione paesistica di tipo verista, egli abbandonò questo filone per aderire al Divisionismo. Le peculiarità del suo linguaggio espressivo, reso singolare dalla meticolosità della tecnica, costituisce un tema delicato e complesso. Proprio in alcune di queste affascinanti scene, si pensi ai soggetti ispirati al Pio Abergo Trivulzio, si riflettono gli ideali umanitari e socialisti che ispirano gli esiti più originali del gruppo divisionista lombardo – piemontese.
A distanza di poco più di un anno dalla rassegna antologica dedicata a Giuseppe Pellizza da Volpedo, la GAM, quindi, ci aiuta a meglio comprendere uno dei protagonisti della appassionata vicenda del Divisionismo italiano, a cavallo tra XIX e XX secolo, Angelo Morbelli.
Con questa mostra dedicata a un grande maestro del Divisionismo, la Fondazione De Fornaris conferma il suo impegno per la diffusione e conoscenza dell’arte moderna e contemporanea. Impegno intrapreso sin dai primi anni Ottanta del secolo scorso con l’acquisizione di oltre mille opere dell’Otto e Novecento.
La Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris ha inteso suggellare l’importante acquisizione dell’opera “Prima messa a Burano”, nel dicembre del 1999, con quest’esposizione.
L’opera, del 1910, manifesta in maniera evidente il crescente interesse dell’artista per la pittura di paesaggio, senza figure in primo piano, che divenne il suo soggetto preferito nell’ultimo decennio di vita.
Osservando il capolavoro, non possono non venire in mente le parole del filosofo Franco Rella “Il divisionismo è la scoperta che l’arte non è riproduzione della realtà, ma costruzione di un rapporto inedito con un mondo sconosciuto” o quelle di Marisa Vescovo “L’atto creativo divisionista è l’atto di far scaturire dalla natura ciò che per noi era fino a questo momento invisibile, il continuo fluire della vita nelle immagini”.
Come si intuisce, per Morbelli, era un mezzo per rinforzare il principio di verità e “La prima Messa a Burano” ne è un esempio ben riuscito, grazie alle tonalità morbide e soffuse, che ispirano sensazioni epidermiche di angosciante mestizia, del canale e delle case sfiorate dalla luce.
“Intendo l’arte nel suo senso più astratto e più puro di manifestazione diretta, come un canto di poesia allo spirito dell’uomo”, sono parole di Ettore De Fornaris, avvocato torinese, raffinato artista e collezionista, generoso mecenate. Nato a Torino nel 1898, sin da giovane si è dedicato all’arte, collezionando negli anni decine di opere di pregio, da Fontanesi a Pellizza da Volpedo, da Casorati a Morandi. Schivo ed appartato, è stato tuttavia animato da una forte tensione verso gli altri, cui ha dedicato il frutto del suo amore per l’arte: il museo è sempre stato il punto di arrivo ideale delle sue opere.
Angelo Morbelli
Nato ad Alessandria nel 1853, compì i primi studi artistici all’Accademia di Brera, dove, nel 1874, iniziò la sua attività espositiva. Esordì nel genere storico, ma presto si dedicò a tematiche sociali e a soggetti di vita contadina, che approfondì dopo l’adesione, negli anni novanta, al movimento del Divisionismo. Entrato in stretti rapporti col critico Grubicy de Dragon, si dedicò a dipinti eseguiti all’aria aperta, caratterizzati da un’armonica scomposizione del binomio luce colore, come il contemporaneo Pellizza da Volpedo, con cui strinse una lunga amicizia. Nel corso della sua vita ha esposto in tutte le più prestigiose sedi dell’epoca, da Venezia a Dresda, da Parigi a San Francisco.
Angelo Morbelli tra Realismo e Divisionismo
Periodo: 7 febbraio – 25 aprile 2001
Orario: da martedì a domenica 09.00 – 19.00 – lunedì chiuso
Sede: GAM – via Magenta, 31 – 10128 Torino
Ingresso: L. 10.000 intero; L. 5.000 ridotto
Informazioni: 011.562.99.11
di Claris