Movida Aida
Marzo 7, 2010 in Racconti da Cinzia Modena
A volte sono solo scuse. In apparenza forse. Un modo banale di comunicare disagio. In cui noi non centriamo niente. Solo la colpa di esserci trovati lì. Solo il fatto di essere capitati nei pensieri altrui. O di aver interloquito con. Bob sono stanco. Stanco di pensare che voglio andare da qualche parte. Stanco di buttarmi nella mischia per essere sempre alla moda con il life-style del momento. Stufo. Di adeguarmi a uno status. Annoiato di un diversivo che diventa quotidianità.
Diversità è stare a casa in casa a leggere dentro un divano un libro pacco serioso? Originalità è dipingere le pareti di casa in un moto di rinnovamento? O forse saltare di palo infrasca e prendere l’auto e andare al mare in montagna in campagna all’estero all’interno di un museo italiano? Di una pizzeria napoletana o di un ristorante salentino? O fare volontariato in associazioni varie?
Fare. Sempre e comunque. Tu Bob mi ascolti pacifico, da bordo piscina del tuo club alle Canarie. Fai l’istruttore di sub. Per pagarti le spese. Tu hai capito tutto, amico mio. Io non mi decido a rivoluzionare la mia vita. E non lo voglio neanche. Sto bene. Ma a volte vorrei stare meglio. Essere più soddisfatto di poche cose quotidiane. Bob. La realtà è che non mi accontento. Quando capisci che puoi vivere meglio.. vorresti che diventasse la quotidianità. Non accontentarti di un raggio di sole momentaneo. Accontentarsi. Parola biforcuta. A volte sì. Ma quante volte è rassegnarsi?
Ecco Bob, voglio mordere la vita e assaporarne il suo succo. L’ho fatto e mi sono sentito vivo. Realizzato come se fosse la cosa più naturale del mondo. E guardo questo specchio di acqua e mi chiedo perché devo chiedere di meno. Io voglio. Desidero quindi sono. No. No. Non devo stare alla finestra di questa mia piccola dimora. Non aspettare il traghetto del caronte della felicità. Bob. Bob. Bob. Ecco.. basta pensarlo e un messaggero ha allungato un aggancio.. un invito, un’inaugurazione, un incontro. Fumiamoci sopra. Bob. Siamo la generazione che non si accontenta. Che ama vivere lavorando, dormendo e divertendosi. La famiglia? E’ per altri, per loro. Indefinite persone che si ritrovano tra loro simili. Per abitudini ed esigenze. Naturale. Non è normale. Siamo un po’ tutti al contrario. Tu hai preso a dormire a testa in giù. A praticare Zen. Per brama di conquista. La testa pelata suscita fascino. Come la pelle dorata dal sole. E si sogna e si vive senza troppi perché. Beati coloro che ci riescono. Io no.
di C-mod