NAUFRAGIO! – Parte quarta
Ottobre 23, 2011 in Racconti da Meno Pelnaso
Finalmente mobili, con il motore fumante e spernacchiante, lasciammo il cantiere e ci avviammo lungo il canale del porto.
– Muovere il Caravel con quel motore è come cercare di spingere in salita un furgone, sembra che per ogni metro in avanti se ne facciano due indietro!
Senza contare che le altre barche a motore non hanno spesso la pazienza di lasciare spazio ad una vecchia barca a vela …
– Non essere così impreciso … non sarebbe più adeguato il termine … “decrepita ciabatta”?
Sei nuovamente in vena di complimenti oggi?
Comunque, con una certa tranquillità arrivammo ai limiti del canale dopo il quale si potevano finalmente drizzare le vele e spegnere quel fracassone del fuoribordo.
– Piccolo ma rompi…
… Andiamo avanti.
Col solo rumore del vento sulla vela, finalmente il nervosismo calò ed iniziò il divertimento.
Tirare le cime, per trovare le giuste regolazioni delle vele, e “cavalcare” le onde dei motoscafi, per aumentare la velocità, …
– … “per non ribaltarsi” forse renderebbe meglio l’idea!
… diventò l’occupazione principale e nessuno pensò più alle peripezie iniziali della giornata.
Il vento aumentava col passare di minuti, allontanandosi dalla costa, fino a consentirci di raggiungere un andamento di bolina (tipo di andatura a vela che consente alte velocità n.d.r.) particolarmente eccitante …
– Siiiiiii, … una sensazione di folle velocità … tale che … stavamo per essere superati da un pedalò!
Non è vero!
Anche se non ti piace il Caravel non puoi negare che andavamo veramente veloci, eravamo tanto inclinati che il bordo lambiva l’acqua.
– Ma sentilo! Sembra che timonassi il BOR90 (trimarano famoso per le dimensioni, la tecnologia e il costo che stravinse la 33ma coppa America contro Alinghi n.d.r.) … Certo che abbiamo anche rischiato di scuffiare (quando la barca si ribalta n.d.r.)
Quello è stato un incidente perché è arrivata un’improvvisa raffica di vento.
– Scuffiare con il Caravel, … ma se lo racconto ridono persino i polli!
Però dimostra che andavamo veloci, al limite delle possibilità della barca!
– Si, si, … certo … limite della barca … vai avanti dài … tzè … sentilo … il Soldini dei poveri!
(Soldini, famoso velista solitario italiano n.d.r.)
(continua)
Affettuosamente Vostro
Meno Pelnaso
di Meno Pelnaso