Newton Faulkner sorprende
Gennaio 18, 2008 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Tutto cominciò con un concerto di Paolo Nutini e un giovane musicista di belle speranze al secolo Newton Faulkner che si presenta sul palco a suonare con molto estro e genialità la cover Teardrop dei Massive Attack. La folla rimane allibita da tanta maestria tanto da rimanere incantata da quel suono acustico a sei corde. Un suono che ha rapito immediatamente il pubblico, con un canto blues che rievoca paesaggi desolati del Surray. La cosa davvero sorprendente è che questo giovane ventunenne cresciuto nei sobborghi di Londra ha davvero grandissime qualità visto che il suo primo EP “ Full Fat”, senza alcuna promozione, la scorsa primavera ha raggiunto quota number one delle single charts di Amazon.
Newton Faulkner sorprende per la sua maestria nell’eseguire soavi riff di blues che raggiungono le profondità dell’anima di chi lo ascolta. Il segreto di Faulkner? Il suo tocco magico alla chitarra. E’ lo stesso Newton ha spiegarlo: “ Il tapping,’ ‘consiste nel colpire con forza le corde con la mano che impugna lo strumento. Si possono infatti ottenere suoni da entrambi i lati delle corde stesse. Ci sono tasti che in questo funzionano davvero molto bene e ti permettono di ottenere due note perfettamente in armonia. Un suono particolare, che dà l’impressione che ci sia molto di più di quello che senti. Gli accordi sembrano infatti uscire da entrambi i lati della chitarra”.
Giusto in tempo per calare emozioni per tutti e per se stesso. Particolarità dell’artista e che compone i suoi pezzi mentre è in tour rispetto ai più che creano a casa.
“Tutto sembra avere più senso on the road,’ dice Faulkner , – quando non sei in giro per concerti finisci per scrivere cose che assumono un significato diverso. Se quando scrivi sei in tour hai piena consapevolezza di quello di cui hai bisogno, hai una percezione chiara di quello che la gente ama e vuole da te. Cose che mi sembra quasi di non ricordare quando sono a casa mia. Il che è piuttosto stupido’, confessa con una smorfia, ‘ma è proprio così.”
Di certo è un artista che non è nato proprio dal nulla visto che non ancora sedicenne entra alla prestigiosa Academy Of Contmeporary Music di Guildford. Successivamente sotto la guida di Eric Roche, leggendario chitarrista morto a soli 37 anni, Newton aumenta le sue già grandi capacità chitarristiche. Farà seguito un esperienza in una punk band sino a unirsi agli Half Guy. Una breve esperienza che lo porterà presto a iniziare a scrivere e esibirsi come solista. Da qui le capacità e il suo genio chitarristico lo porteranno a firmare il primo contratto discografico con la Ugly Truth, consociata della Sony Bmg.
La sua seconda pubblicazione, l’EP dal titolo UFO, è arrivata alla fine dello scorso anno. Il brano di punta, scritto assieme al fratello, è la melodia dinamica e contagiosa con la quale si è meritato una standing ovation ad una delle sessioni Little Noise curate da Jo Whiley (dove divide il palco della Union Chapel con personalità del calibro di Chris Martin dei Coldplay, Lily Allen & The Automatic). Adesso nel prossimo febbraio uscirà il suo album che farà rimanere, chi ancora non lo ha mai ascoltato, senza fiato. Il titolo è “Hand Built By Robots” (Sony Bmg) è conterrà la famosa versione di Teardrop. Un coraggio non da pochi quello di incidere e realizzare una cover tanto difficile. Una chitarra e una voce, quella di Newton, che diventeranno presto un collante emozionale capace di raggiungere qualsiasi luogo nell’immaginario di chiunque.
di Gino Steiner Strippoli