NOTE CADENTI
Giugno 12, 2011 in Poesie da Meno Pelnaso
L’aria quasi ristagna.
Le parole non rimbalzano neppure contro le pareti.
Solo un rigagnolo di note proviene stanco e lento dalla piazza di fronte.
Non si distingue il ruscello melodico, solo i rivoletti degli assoli.
Avviciniamoci …
… note elettriche, leggermente offuscate da una soffice nebbiolina di distorsione, colano dai lampioni.
Giriamo l’angolo e troviamo la sorgente.
L’uomo accarezza la chitarra gialla …
… non è uno strumento … è la sua romantica compagna di questa sera umida di musica …
… non la suona … la sfiora …
… non la pizzica … la coccola …
… non canta … sussurra parole vibranti …
… non vede null’altro che lei … noi siamo solo ombre sullo sfondo della sua bruma onirica.
Le note non sono musica, ma gemiti passionali.
Le terzine sgocciolano dalle corde come sudore dalla fronte.
La cadenza aumenta …
… incalza …
… i toni si accendono …
… la temperatura sale …
… lo strumento risponde flessuoso al ritmo imposto dalle dita che lo lambiscono dove è più sensibile …
… poi …
… una nota alta … altissima … lunghissima … intensa … eccitante … armoniosa …
… risuona per tutta la piazza …
… la pelle s’increspa mentre viene percorsa dai brividi …
… l’uomo si accascia sulla sua chitarra.
…
Non fiatare mente l’eco risuona ancora.
La luna spunta tra le nuvole …
… buona notte.
Affettuosamente Vostro
Meno Pelnaso
di Meno Pelnaso