Notre Dame de Paris incanta Torino
Settembre 23, 2002 in Spettacoli da Federico Danesi
Nell’Italia dei Saranno Famosi e dell’Operazione Trionfo, sempre più simili ad un “Io speriamo che me la cavo”, c’è vivaddio ancora chi sa cantare. Notre Dame de Paris. Era annunciato come un evento ed evento è stato. Un viaggio lungo, quello da Parigi, dove l’avventura del musical della coppia Cocciante-Plamondon è sbocciata, a Torino, dove finalmente lo spettacolo, dopo tanta attesa, è sbarcato.
Un cast ben allestito e flessibile a seconda delle esigenze, coreografie che tengono incollati gli spettatori alle sedie, specialmente nelle fasi corali (esemplare quella delle campane), scenografie cupe ed inquietanti il giusto. C’è tutto per fare un musical che non ha niente da invidiare a quelli di Broadway. Produzione tutta europea e protagonisti (quasi) tutti italiani. Unica eccezione è la splendida Esmeralda, che nell’edizione torinese è l’argentina Lola Ponce. Ventidue anni, presenza scenica importante e un sorrisetto accattivante che coinvolge.
Accanto a lei, sul palco del Palastampa, un torinese doc come Fabrizio Voghera, nei panni di Quasimodo, l’amante non ricambiato. Trentatrè anni, una lunga gavetta e la notorietà nazionale raggiunta con la partecipazione ai pomeriggi in famiglia di Paolo Limiti. Quanto sono diverse, però, le liriche dello spettacolo dalla sua canzone sulla mamma tanto melensa. Lo senti e, chiudendo gli occhi, vedi Cocciante, tanto è particolare il timbro di voce che utilizza. E poi gli altri, da Frollo e Clopin, tutti bravi e credibili.
Due ore che non annoiano e alla fine si dimentica qualche caduta di stile, come le guardie del capitano Febo vestite da ninja o i testi alle volte astrusi di Pasquale Panella (“Tu monti e sei la montatura”, canta l’eterea Fiordaliso al suo Febo).
Repliche fino al 29 settembre (doppia rappresentazione al sabato e alla domenica). Perderle sarebbe un delitto.
di Federico Danesi