Oh! Un’insolita giornata di shopping a Torino
Marzo 4, 2008 in Moda da Redazione
Quando il baule della nonna diventa il paese delle meraviglie
Mai come negli ultimi anni il vintage è tornato prepotentemente in voga. Ormai è diventato il gioco preferito delle modaiole e delle fashion addict: mischiare pezzi “datati” con capi di tendenza per riportarli in auge creando sempre nuovi accostamenti, dando vita a mise decisamente chic e “à la page”. In fin dei conti ogni anno sulle passerelle ci vengono riproposti stili, rivisitati certo, ma attinti dagli anni passati: alzi la mano chi non si è accorta che quest’estate sarà di nuovo gipsy mania e flower power come insegnano gli eclettici anni ’70. E allora perché non provare a vedere se Torino offre qualcosa in tal senso… e poi non si sa mai cosa si può scovare tra trine, pizzi e merletti resuscitati da vecchi bauli e vecchie mode. E così inizia la caccia al tesoro.
Dopo aver definito l’assetto, ovvero identificato l’abbigliamento più consono alla missione (sicurissima di trovare qualcosa da provare, meglio pensare ad un completo che mi facilitasse il compito) ed equipaggiata a dovere (macchina digitale con cui ho realizzato le foto del servizio) sono partita con spirito combattivo alla ricerca delle perle nascoste dello shopping torinese.
Il punto di partenza è Via Delle Orfane, dove al civico 22 mi aspetta Stickyfingers www.sticky-fingers.it. Già il nome suona meravigliosamente e nostalgicamente hippy. Una volta aperta la porta d’ingresso si viene catapultati indietro nel tempo. Ovunque ti giri incontri l’impronta del tempo andato, la traccia tangibile dei decenni passati. Su ogni lato intere file di abiti da sera degli anni ’50, cappottini direttamente dagli Swinging Sixties, e ancora scarpe, accessori, borsette e cappelli. Si può trovare di tutto anche complementi d’arredo che ormai sono un vero tesoro, e non mancano certamente gli intramontabili pantaloni a zampa (un avventuriero ha appena finito di provarne un paio color crema corredati da una scintillante camicia turchese col classico colletto dalle lunghe punte). Non si può non aggirarsi tra gli appendini senza respirare l’odore del passato e sentirsi involontari interpreti di un vecchio film. Ma non posso trattenermi oltre, è ora di andare, altri lidi mi attendono.
Spostandosi dal Quadrilatero in zona Mole, il secondo stop è in via Gaudenzio Ferrari 4 sede di Magnifica Preda. Con un nome così l’aspettativa è altissima ma non viene assolutamente delusa anzi. In netto contrasto col nome è l’indoor: semplice, spoglio. In questo modo però tutta l’importanza è riservata ai capi d’abbigliamento, vere e proprie chicche se non addirittura rarità: tra la collezione di camicie e i completi di velluto è possibile trovare pezzi unici, autentici capi-simbolo dei decenni trascorsi della moda femminile. E poi cappotti, cappotti e ancora cappotti, di ogni forma, genere e colore, sciancrati, con il taglio impero, con le maniche a tre quarti, a trapezio ma tutti rigorosamente nuovi e questa è la vera sorpresa. In un posto così è facile farsi coinvolgere dall’eccentrico proprietario e cedere alle richieste di provare almeno qualcosa: in effetti una volta entrati sarebbe davvero un peccato non farlo (poi ho scoperto che questo è l’unico obbligo richiesto a chi fa il suo ingresso nel negozio). Così giocando a fare la modella in una improvvisata sfilata atteggiandomi a novella Kate Moss (accidenti, mai che capititi che un talent scout passi di lì per caso e rimanga folgorato dal mio portamento disinvolto e dalla camminata sicura… eppure a sentir parlare le modelle sono tutte state notate così, per caso, magari mentre passeggiavano, erano in un negozio…) mi faccio raccontare qualcosa sulla realtà vintage scoprendo così che le manifestazioni sono più di quante si possa pensare, soprattutto oltre i confini nazionali. Come se non bastasse, il proprietario mi racconta che all’ultimo Vintagevent lo stand di Magnifica Preda è stato il più gettonato soprattutto per merito di due “specialità”: una vasta collezione di sunglasses d’epoca e un assortimento di tutto rispetto di carte da parati originali anni ‘70. Insomma, in un posto del genere le vere fashioniste potranno in un solo colpo aggiungere un tocco insolito e stiloso all’abbigliamento di sempre e rifare il look ai loro appartamenti.
Lascio a malincuore questo luogo insolito ma brioso e frizzante e raggiungo l’ultima meta. Proprio alle spalle di Via Po si nasconde il vintage più chic: quello proposto da J&S Vintage Fashion (www.jsvintage.it) in Via Matteo Pescatore 11/b. E’ talmente piccolo che passandoci di fronte al primo tentativo non l’ho visto ma poi, una volta individuato l’ingresso, me ne sono innamorata. Interno bianco e candido, parquet di un delicato color biscotto, pochi pezzi di arredamento ma di sicuro effetto e poi loro, i veri protagonisti: magnifici abiti retrò che addirittura vengono affittati per set fotografici e cinematografici. Tutti i capi esposti sono di alta moda, unici, esclusivi, memori del tempo in cui la classe di una vera signora veniva misurata dal taglio sartoriale dell’abito che indossava. Un posto incredibile, non sembra nemmeno di essere a Torino, piuttosto nell’elegante e tres chic Parigi. Come se non bastasse, non solo viene allietato lo sguardo e la voglia di nostalgia di chi vi entra, ma questo piccolo angolo di passato pensa anche a soddisfare i palati dei suoi avventori: infatti ogni venerdì sera è possibile degustare un aperitivo facendo da spettatori alle presentazioni delle nuove collezioni. Ogni settimana infatti arrivano pezzi nuovi che vengono proposti al pubblico con questo dolce rito.
La mia ronda è finita: missione compiuta e con grande soddisfazione posso dire che questo giro di shopping è stato uno dei più memorabili che possa ricordare. Così, immaginandomi col mio nuovo tubino nero stile Audrey Hepburn appena acquistato (resistere era impossibile, “Colazione da Tiffany” è uno dei mie film cult) mi avvio felice – ed esausta – verso casa pensando al prossimo giro di ricognizione.
E’ proprio vero, una volta provato il vintage ti cattura e non ti lascia più… magari presto mi aggirerò per le vie della città vestita sulla falsa riga dei sofisticati anni ’40, quando una seducente Lauren Bacall faceva innamorare Humphrey Bogart. E allora forza ragazze, aprite i bauli della nonna e tuffatevi nel piccolo mondo antico della moda passata alla ricerca di uno stile unico e originale che vi faccia sentire vere regine dello style.
di Ginger