Oltre la dimensione presente
Luglio 27, 2002 in Arte da Redazione
Osservando le opere di Federico Dell’Agnese, milanese cresciuto lungo le rive del Lago d’Orta, si rimane meravigliati dalla precisione tecnica con cui l’artista “disegna” città e barche e figure femminili. Un lavoro certosino fino al dettaglio più insignificante, che rivela la fatica e ci dà un’idea, seppur vaga per chi non fa uso di pennello o matita, della pazienza adoperata per dare vita a composizioni definite “senza tempo”.
Lo specchio del sogno, titolo di questa sua prima personale a Torino, è un coro di trasposizioni incomplete di un desiderio. Quello di fuggire il presente per raggiungere mete indefinite.
In primo piano, nei suoi dipinti, strutture che richiamano a epoche che furono -il medioevo in primis-, sullo sfondo orizzonti d’acqua e /o di cielo che non lasciano trasparire alcunché di quel che vi sta oltre.
Si direbbe che l’artista stia intraprendendo un viaggio, carico del suo bagaglio culturale quattro-cinquecentesco, in cui si è formato da autodidatta -ma quanto la madre, poetessa rinomata, deve averlo sostenuto-, verso destinazioni lontane.
Rifugge, ci dice, il contemporaneo al punto da crearsi da solo gli stessi attrezzi del mestiere, facendo uso di ricette e alchimie del passato, in ossequio a Cennini o ad Armenini.
Federico è anche un musicista, assai apprezzato a livello internazionale. E questa sua altra passione ben si confà alla vena pittorica, e non stupisce chi crede che la musica, come l’atmosfera sospesa dei suoi quadri, sollevi l’anima oltre la dimensione presente. Verso l’infinito.
di Barbara Cantoia