OSN: Gervasoni e Mahler
Ottobre 26, 2006 in Spettacoli da Stefano Mola
L’APPUNTAMENTO
Secondo concerto per l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, nella doppia versione: Giovedì 26 alle 20:30 e Venerdì 27 alle 21:00. Il programma abbina musica appena sfornata insieme a una sinfonia consolidata (mi si passi la rima).
UNA PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
In apertura avremo la possibilità di ascoltare, primi nel mondo, il Concerto per pianoforte e orchestra di Stefano Gervasoni. Classe 1962, nato a Bergamo, inizia a studiare composizione nel 1980, sulla suggestione della musica di Luigi Nono. Ha avuto come maestri, tra gli altri, Azio Corghi e György Ligeti. Vincitore di numerosi premi (tra cui il Petrassi, due volte), è professore di composizione presso il Conservatoire National Supérieur de Musique et de Dance de Paris. Potete trovare maggiori informazioni nel sito del musicista, assai curato e ricco di informazioni.
Il concerto per pianoforte è una commissione della OSN (che così continua nella sua meritoria opera di stimolo verso i suoni nuovi, si ricordi Rai Nuova Musica di cui abbiamo parlato la settimana scorsa). La composizione ha anche un titolo: Irrene stimme. Citando dal sito di Gervasoni, eccone la spiegazione: Il titolo della composizione, “Irrene Stimme” nasce da un volontario errore ortografico in tedesco, una specie di gioco di parole tra “innere” (interno) e “irre” (folle, falso, errato), ma anche “irren” (errare, perdere la strada). “Irrene Stimme”, dunque, non esiste in tedesco; semmai esistono le “Irrende Stimmen”, voci che si perdono. Il titolo nasce anagrammando quasi perfettamente “Innere Stimme” (“voce interna” – Schumann…) e suscita una serie di possibili assonanze di significato. Infatti “irre” significa sì matto, folle, ma anche “sbagliato” e, come si diceva, anche “sich irren”, cioè errare, nel senso molteplice di sbagliare (strada), perdersi (“sich verirren”) e vagabondare senza meta. L’assonanza può essere estesa anche a “irden”, fatto di terra, e a “Irrgarten”, labirinto.
Ci pare che ci siano in queste parole suggestioni sufficienti da giustificare la curiosità e l’attesa. Leggete anche, sul sempre ottimo Sistema Musica, un’intervista a Gervasoni.
LA VOCE, PER LA PRIMA VOLTA
Il secondo pezzo in programma porterà per la seconda volta nella stagione le note di Gustav Mahler. Dopo l’apertura della settimana scorsa con la Decima, tocca ora alla Sinfonia n. 4 in sol maggiore, per soprano e orchestra. La prima volta è quella della voce umana in una sinfonia. A noi piace seguire questa suggestione. Se Mahler è compositore che nella sua musica ingloba il mondo in tutti i suoi aspetti, alti bassi, tragici, pastorali, grotteschi, con frammenti di musica da strada accanto all’abisso della disperazione, e di lì a poco una trasparenza quasi paradisiaca, viene quasi naturale includere il punto di vista. Nell’insieme deve comparire anche l’aspetto semantico, quello della parola, insieme alla materia variegata asemantica della musica. In questo senso, l’onnicomprensività è totale. Non che con questo si voglia ascrivere a Mahler una ambizione smisurata: non crediamo esista alcuna volontà classificatoria, né di rappresentazione. Piuttosto, una specie di doloroso stupore nei confronti della vita.
Ecco così che nel quarto movimento di questa composizione risuona la voce di un soprano. Il testo è quello del Des Knaben Wunderhorn, la collezione di poesie popolari raccolta da Achim von Arnim e Clemens Brentano.
GLI INTERPRETI
Sul podio salirà Lothar Zagrosek, direttore dell’Opera Musicale di Stoccarda. Al pianoforte, per il concerto di Gervasoni, siederà invece Jenny Lin (date un’occhiata al suo glamorous and fashion sito). Infine, la voce umana nella Quarta di Mahler sarà Christiane Oelze.
di Stefano Mola