Palermo-Juve 2-0 : Sbornia al Barbera
Ottobre 5, 2009 in Sport da Tomas
Dopo la sbornia mancata in Germania, il Palermo di Zenga, che aveva avuto parole dolci per Ferrara alla vigilia, insegna calcio ai bianconeri grazie ad una mirabolante prestazione di Miccoli, un continuo pericolo per la retroguardia juventina. Mentre i bianconeri faticano a costruire gioco con Amauri sempre più estraneo al gioco d’ attacco e con un Iaquinta sottotono rispetto alle prestazioni passate, i giocatori di Zenga confezionano una partita senza la minima sbavatura con forse troppe occasioni sprecate che avrebbero potuto condizionare la partita se solo i bianconeri avessero capito in che modo creare qualche problema agli avversari. In mezzo al campo, strano a dirsi è Poulsen che gioca con più personalità e semplicità di un Felipe Melo ancora una volta troppo lezioso, mentre Camoranesi predica in un deserto non trovando mai le punte capaci a rendergli il lavoro più facile. Diego, infine, non riesce ancora come fece a Roma, a dare il cambio di marcia necessario per aiutare una Juve davvero con poche idee da mostrare. Zenga riesce così a vincere la seconda partita dopo la prima di campionato, tessendo una tela che irretisce centrocampo ed attacco bianconeri, per poi lasciare al trio Miccoli-Pastore-Cavani la costruzione del gioco offensivo, aiutati dagli inserimenti di Bresciano e Simplicio. Se ha funzionato tutto per il Palermo che sembrava correre il triplo della Juventus, per i bianconeri arriva la prima sconfitta stagionale che chiude un momento non eccezionale iniziato col bel pareggio di Marassi col Genoa. Dei tre pareggi di fila, quella è stata probabilmente la miglior partita giocata dai bianconeri, che poi si sfilacciano con il Bologna in casa e si rintanano in una partita difensiva con il Bayern. Al Barbera si poteva ritrovare la testa della classifica in solitaria dopo anni, ed invece Sampdoria ed Inter ora si trovano a due lunghezze di distanza, con la Fiorentina che aggancia i bianconeri a 14 punti dopo il pareggio casalingo contro la Lazio.
PALERMO (3-4-3): Sirigu; Migliaccio, Kjaer, Bovo; Cassani, Bresciano (29’ st Nocerino), Simplicio, Balzaretti; Pastore (40’ st Budan), Miccoli, Cavani (32’ st Goian).
A disposizione: Rubinho, Bertolo, Blasi, Mchedlidze.
All. Zenga.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6.5; Zebina 5.5 (30’ st Grygera s.v.), Legrottaglie 6, Chiellini 6.5, Grosso 5.5; Felipe Melo 5, Poulsen 5.5; Camoranesi 6.5 (25’ st Trezeguet 5.5), Diego 5.5 (18’ st De Ceglie 6), Iaquinta 5; Amauri 5.
A disposizione: Manninger, Cannavaro, Marrone, Giovinco.
All. Ferrara.
RETI: 37’ pt Cavani, 42’ pt Simplicio.
Fioccano le occasioni per il Palermo, e non solo nel primo tempo. Al 5° un taglio di Miccoli che si accentra da destra trova pronto Buffon che blocca il suo tiro. Il folletto rosanero al 15° crossa da sinistra per la testa di Cavani che spreca incredibilmente da pochi passi. Non c’è pace per i bianconeri che al 18° prima provano a respingere un cross dalla sinistra di Balzaretti e poi un tiraccio di Cassani. Finalmente si vede la Juve al 20°, ma è un tiraccio di Poulsen che conclude un’ azione caparbia sulla destra di Camoranesi. Al 36° l’ anticipo del goal del vantaggio con Cavani a sinistra in contropiede che prova il tiro ma viene bloccato in angolo. Un minuto dopo si trova a destra, servito da Pastore che aveva rubato palla a Melo centralmente, ed il suo tiro punisce Buffon. Lo schiaffo finale lo confeziona Miccoli al 42° calciando una punizione velenosa da sinistra che trova l’ inserimento perfetto di Simplicio che buca difesa e rete. Buffon battuto per la seconda volta e partita incredibilmente finita in anticipo. I giocatori di Ferrara non riescono a creare azioni pericolose per impensierire Sirigu che non si sporca nemmeno la casacca, ed anzi potrebbero rischiare la figuraccia subendo una goleada storica. Nel secondo tempo i bianconeri iniziano bene ma sono solo fuochi di paglia. Al 2° Amauri si gira bene e tira di poco sopra l’ incrocio alla destra di Sirigu. Un minuto dopo Camoranesi mette una palla da destra in area ma è Poulsen a inserirsi e gettare la palla fuori. Dopo un colpo di testa fuori di Bresciano, al 14° Miccoli in contropiede sulla destra potrebbe fare il terzo, ma Buffon miracolosamente chiude lo specchio all’ attaccante tascabile. Al 17° una delle poche fiammate di Diego su punizione dal limite, ma la traversa blocca l’ urlo del goal in gola. Cavani e Miccoli si dividono le occasioni da goal nella ripresa, con quest ultimo che trova al 35° da destra incredibilmente il palo alla sinistra di Buffon. Nel finale gli juventini cercano almeno il goal che riaprirebbe la partita, ma Iaquinta non è proprio in serata e le sue conclusioni sono lo specchio di una Juventus povera di idee ed efficacia.
Mentre l’ Inter riesce a trovare la vittoria nel recupero con Snejider, riacciuffando la testa della classifica, Fiorentina e Sampdoria vengono bloccate in casa da Lazio e Parma. Il Milan pareggia incredibilmente a Bergamo solo nel finale, in 11 contro 10 per più di un tempo, mentre il Napoli di Donadoni sbatte contro la macchina da goal Totti che porta alla vittoria una Roma arruffona. Ora per due settimane si parlerà di Nazionale, con la telenovela Cassano-Lippi che avrà la sua ennesima puntata.
di Tomas