Paola Turci e l’amore di “Attraversami il cuore”
Marzo 23, 2010 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Scrivere di Paola Turci per il sottoscritto vuol dire andare nei ricordi di anni passati e indimenticati legati ad un concerto di Riccardo Cocciante, anno 1987, dove la ‘nostra’ era ospite sul palco a cantare “Primo tango”, canzone che le valse il premio della critica sanremese, e “Quanto ho tenuto ai miei pensieri” scrittagli dal Richard di Saigon. Lì conobbi questo “essere” ricco di bellezza nell’anima. Poi il premio della critica lo rivinse altre due volte consecutive nel 1988 con “Saro bellissima” e nel 1989 con “Bambini”. Era una grande promessa, una ragazzina sorridente, poi molte soddisfazioni artistiche. Una carriera costellata da album e canzoni che rimangono nella mente delle persone, come radici profonde nella terra: ricordare eccellenti album come “Ragazza sola ragazza blu” o “Ritorno al presente” e brani come “Ringrazio Dio” e “Frontiera” vuol dire entrare nell’anima di questa straordinaria artista che avrebbe meritato molto più del successo ottenuto. Infatti dischi come “Oltre le nuvole” , “Questa parte di mondo” e “Tra i fuochi in mezzo al cielo” sono perle di poesia e sentimento.
Sul finire del 2009 è uscito uno splendido album intitolato “Attraversami il cuore” primo capitolo di una trilogia. Un album dedicato interamente all’amore dove si erge nella sua bellezza la canzone che fu di Domenico Modugno “Dio come ti amo”. Canzone che Paola Turci ha registrato in presa diretta con un jazzista con i fiocchi come Paolo Fresu. L’album è introdotto da una sorta di confessione sentimentale , dolcissima che entra immediatamente nell’anima di chi l’ascolta:
“ Sono io quella che aspetta, e ogni volta rimane in silenzio, sono io quella che ascolta e che porge l’altra guancia….sono io quella che uccide un sentimento o una speranza e poi muore per amore se non cede all’indulgenza… sono io quella che vuole dare un senso alla sua vita, sono io quella che grida che non è finita”.
Una più imperiosa e maestosa sonorità arriva con “Mangiatrice di uomini” una vera regalità alla donna con la D maiuscola, portatrice di valori sacrali e sensuali allo stato puro, una mangiatrice di uomini solo nel giudizio della gente. Delicatezza e poetica è segnalata nella successiva “Attraversami il cuore” è la stessa Paola a spiegare che : “ Le parole non possono spiegare. Il senso dell’amore non si riesce a tradurre in parole: l’amore si vede, si sente, perché ci attraversa”.
Un country rock molto swingante rompe l’incantesimo sonoro delicato. La canzone si intitola “Nel nome di chi” è Turci ritorna accattivante e roccheggiante come non mai. L’assolo di Fresu introduce la già citata “Dio come ti amo” canzone sempre da brividi da pelle d’oca, e “Paoletta” è davvero stupenda, passionale, con Paola che canta aprendo la sua anima nel pieno bella sua bellezza. Uno dei momenti più belli dell’intero album è sicuramente “Intanto mi sorprendo”, un sogno ricco di sentimento nelle parole di Paola: “Ho scritto questa canzone immaginandomi comodamente seduta a guardare l’orizzonte, oltrepassando la città, le montagne, ogni linea d’ombra. Con Marcello Murru siamo riusciti a tradurre quella sensazione raccontando l’emozione della speranza, lo stupore di guardare il cielo e emozionarci ancora”.
L’amore con la A maiuscola viene espressa in “Piccola canzone d’amore” una canzone d’amore immensa dichiarazione d’amore, come senso della vita, oltre la vita. Qui la Turci si supera nella sua poesia. Il finale del disco è affidato là dove è cominciato tutto: “Sono io”, ma con un’intensità sonora magistrale e poche parole: “….e io mi inchino davanti ai tuoi occhi amato del mio cuore, amato del mio cuore….”. L’esecuzione e l’estensione vocale sono da brividi. Con questo finale Paola fa librare in cielo le note musicali facendo toccare l’amore nell’infinito universo. Adesso il 16 aprile uscirà “Giorni di Rose”,secondo capitolo della trilogia, questa volta interamente declinato al femminile. Turci vestirà qui i panni dell’interprete, cantando sette canzoni inedite scritte da Carmen Consoli, Nada, Ginevra Di Marco, Marina Rei, Grazia Verasani, Naif Herin, Chiara Civello cui si aggiunge una cover: un prezioso duetto con Fiorella Mannoia.
di Gino Steiner Strippoli