Paolo Grugni per Traspi.net
Aprile 5, 2011 in Libri da Stefano Mola
L’odore acido di quei giorni è un thriller che oltre ad avere un ritmo coinvolgente dalla prima all’ultima riga racconta uno snodo importante della nostra storia recente: il 1977. Il suo autore, Paolo Grugni, classe 1962, milanese, ci ha concesso l’intervista che di seguito riportiamo.
Ci puoi raccontare come è nata e si è sviluppata l’idea di questo romanzo?
E’ nata dalla convinzione che è il ’77 è qualcosa di mitizzato, ma allo stesso tempo nessuno (o quasi) sa in realtà cosa sia accaduto. Così ho deciso di ricostruire quel periodo (non si tratta di un intero anno) soprattutto a beneficio delle nuove generazioni. E’ allo stesso tempo un libro per conoscere e per non dimenticare chi fece cosa. E per farlo ho utilizzato gli stilemi del thriller per avvincere alla trama, ma rimane un libro politico.
Che lavoro di ricerca ha accompagnato la stesura?
Un lavoro durato circa due anni. Ho letto decine di saggi (riportati nella bibliografia) e centinaia di articoli sia dell’epoca sia dei giorni nostri. A questo si è accompagnata un ricerca fotografica e diversi sopralluoghi sui luoghi dove è ambientato il romanzo. In particolare ricordo una giornata a Bologna in cui ho ricostruito gli scontri tra polizia e movimento.
Questo romanzo è anche la storia di un movimento strozzato, quello del 77. Il punto di vista di Alessandro Bellezza coincide col suo? Che cosa rappresentano per lei quegli anni?
Il punto di vista di Bellezza è quello di un uomo in quegli anni che si collocava a sinistra del PCI. Io al tempo non avevo ancora quindici anni e non ero politicizzato, per cui la mia opinione sul ‘77 si è formata scrivendo il romanzo. E devo dire che l’idea di un PCI complice della repressione del Movimento mi trova d’accordo.
Riusciremo un giorno a leggere un memoriale simile a quello che lei immagina perso nella strage di Bologna e conoscere una volta per tutte la verità sugli angoli bui della nostra Repubblica?
Non credo. E lo dico con grande amarezza. La metà del paese sta con una destra pduista figlia di quegli anni. Mentre la sinistra, quando ha governato, nulla fa fatto per permettere al paese di conoscere la verità. Viviamo in un paese assurdo ridotto in macerie, questa è la verità che nessuno ammetterà mai.
Paolo Grugni è nato a Milano nel 1962. Ha pubblicato i romanzi Let it be (Mondadori, 2004; Giallo Mondadori 2009), Mondoserpente (Alacràn, 2006; Giallo Mondadori, 2011), Aiutami (Barbera, 2008) e Italian Sharia (Perdisa, 2010). I suoi racconti sono apparsi in diverse raccolte, tra cui Anime nere (Mondadori, 2008) e Armonico (Aereostella 2010).
La foto di Paolo Grugni che accompagna questo articolo è di Laura Caressa.
di Stefano Mola