Parigi – La Villette
Novembre 10, 2010 in Viaggi e Turismo da Meno Pelnaso
SCENA PRIMA – Carrellata panoramica.
Ha appena spiovuto.
Un uomo con una macchina fotografica ed uno zainetto passeggia sotto le foglie che sgocciolano su un sentiero del parco che circonda la città della scienza.
E’ tornato il sole che fa brillare le strutture del parco bagnate, coloratissime ed intriganti.
I percorsi s’intersecano tra le piazzuole con le panchine, su cui i parigini ed i turisti possono riposarsi, dormire, fare merenda o … l’amore …, ed i ponticelli sovrastati da gabbie metalliche di un rosso vivo che contrasta con il verde delle foglie bagnate.
Per terra è ancora umido, l’uomo solleva lo sguardo per trovare l’ispirazione per una foto e …
STOP!
Ora cercate di immaginarvi di vedere un film in cui improvvisamente la sequenza cambia il ritmo.
Avete presente quando la musica sottolinea la tensione e la successione dei fotogrammi rallenta improvvisamente in modo che il pubblico possa apprezzare la suspance di ogni singolo fotogramma?
Ecco proprio così.
AZIONE!
La musica dolce, che accompagnava le inquadrature panoramiche di una tranquilla passeggiata nel parco, diventa un po’ sinistra, … un po’ stridente.
La scena inquadra un particolare del sentiero.
Si vede che in prossimità dell’accesso al ponticello (esattamente quello che vedete nella foto, sotto la struttura rossa), poco prima di arrivare sul ponte, c’è una specie di scalino coperto da una lastra metallica.
L’uomo lo vede ma non si sofferma, è assorto, sta cercando l’ispirazione per una nuova inquadratura, un dettaglio per una foto, … che bei colori …
La musica aumenta di volume ma non infonde più serenità, anzi è sempre più sinistra, la tensione sale, … cosà capiterà all’uomo arrivato vicino al ponte?
La scena cambia punto di vista, dal viso assorto dell’uomo scende lentamente sulla mano che impugna solidamente la macchina fotografica, … sembra un’arma!
La musica di sottofondo si fa più incalzante.
Altra tensione si aggiunge, i muscoli degli spettatori si contraggono, le loro mani si muovono nervose sui braccioli, c’è chi cambia posizione, accavalla le gambe.
L’inquadratura bassa esalta uno scorcio delle gambe dell’uomo in lento movimento con lo sfondo del sentiero e … un paio di persone che camminano dietro di lui …
Chi saranno quelle due figure in controluce sullo sfondo del Géode?
Poi l’immagine si posa lentamente sul piede destro dell’uomo che sta per calare sulla lastra bagnata …
La musica diventa ossessiva.
I secondi diventano minuti, il tempo sembra non passare mai.
Fotogramma dopo fotogramma il piede si abbassa sulla lastra che copre lo scalino … le ombre diventano più scure, … la lastra brilla in modo inquietante tra le ombre, … cosa nasconderà quella lastra …?
La tensione è al massimo!
L’inquadratura rasoterra mostra il piede che tocca la lastra e, sullo sfondo, le persone che seguono osservano l’uomo insistentemente …
… Perché lo seguono?
… Perché lo guardano?
… Chi sono?
… Cosa vogliono?
…
AAAAAAHHHHHHGGHHHH ….
Un gemito strozzato esce dalla gola dell’uomo! …
Il pubblico si scuote sulle comode sedie della sala. … Cosa è successo? … Cosa l’avrà colpito?
La scena mostra l’uomo che strizza gli occhi mentre il piede scivola ormai senza controllo sulla lastra metallica, …
AAAAAAHHHHHHGGHHHH ….
Un altro gemito di dolore rimbomba nel parco … il dolore lancinante infilza il cervello dell’uomo, lo si capisce dalla smorfia di sofferenza che deforma il suo viso nell’inquadratura che incalza successivamente … … la mente gli si appanna …
…
MA VAFFANC…
Lo pensa, ma dalla sua bocca serrata non esce nessun suono, … è spacciato … nessuno attorno a lui lo può aiutare.
L’uomo si sbilancia, sta per cadere …
MA PORCAVA…
Nuovamente l’imprecazione rimbomba solo nella sua mente.
Nell’aria solo lo stormire delle foglie al vento.
L’uomo barcolla, … la gamba cede, … ormai …
MMMMIIIIINNNNCCCCHHHH …
Con uno sforzo che gli provoca un nuovo acuto dolore l’uomo si aggrappa disperatamente al mancorrente, … riesce a non cadere, … si accascia sull’inferriata e vi si afferra come se fosse un salvagente.
La testa gli rimbomba, … il dolore è furioso, …
Le persone che lo seguivano si allontanano … non si sono accorte di nulla, … stavano guardando chissà quale punto del panorama … si fanno i fatti loro, erano lì solo per una semplice passeggiata!
MA PORCACCIA …
Questa volta l’imprecazione si sente anche da lontano.
Temo proprio di essermi rotto la caviglia … la vacanza è finita … MA VAFFANC…!!!
Affettuosamente Vostro
Meno Pelnaso
di Meno Pelnaso