Pellegrinaggio all’Abbazia
Marzo 27, 2003 in Medley da Adriana Cesarò
Nella piccola Abbazia di Hautecombe, sabato 22 marzo, si è svolta l’annuale giornata dedicata al ricordo del ventesimo anniversario di morte di S.A. il Re Umberto II di Savoia e del secondo anniversario della Regina Maria Josè. Alla manifestazione sono intervenuti circa mille persone, giunti da ogni parte dell’Italia e dall’estero per dimostrare entusiasmo e affetto ai Principi Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto e la Principessa Marina presenti alla cerimonia. Appena aperta, la chiesa, è stata occupata dalle “Guardie D’onore“ che si sono alternati nel turno di guardia davanti alla Tomba dei Reali. Hautecombe, situata sul grande lago naturale del Bourget, si rispecchiavano i rossi mantelli dell’Ordine dei SS. Mauriziano e Lorenzo. Avvolti nel manto azzurro-verde l’Ordine al merito civile dei Savoia, mentre il manto nero distingueva l’Ordine Teutonico Mariano. Un pubblico, che non dimentica le sofferenze provocate dalle guerre, silenzioso e fiero portava nel cuore e nel petto adorno di Medaglie d’Oro al valor militare e da Croci di guerra al merito, ricordi di persone care che hanno fatto la grande storia italiana.
Decorazioni da Ufficiali e Grandi Ufficiali, Commendatori e Sindaci con la Fascia Tricolore hanno assistito alla messa officiata dall’Arcivescovo di Chambery S.E. Laurent Ulrich, mentre la funzione è stata accompagnata dal Coro Alpi Cozie di Susa, diretto dal maestro Don Valter Mori. Tra le varie musiche eseguite “Hymnu Sardu Nationale” dei Granatieri di Sardegna. Al termine della solenne cerimonia i Principi non hanno aspettato l’uscita di tutti i partecipanti per un saluto personale, come hanno sempre fatto negli anni scorsi ma hanno salutato intrattenendosi sul sagrato, attorniati da tutti i presenti. Causa, il mal di schiena del Principe Vittorio Emanuele, dovuto ad un incidente verificatosi durante un rally. Il primo piano degli obiettivi fotografici era dedicato al Principe Emanuele Filiberto, cordiale e affabile, in compagnia del cugino Principe Sergio di Yugoslavia, ha avuto per tutti parole e sorrisi non dettati dal cerimoniale.
di Adriana Cesarò