Peter Weir da Lezioni di cinema
Giugno 17, 2004 in Cinema da Adriana Cesarò
Al Palazzo dei Congressi, ogni giorno l’atmosfera diventa sempre più interessante con nuovi registi e nuovi autori che con le loro “Lezioni di Cinema”, giunti al terzo incontro, inchiodano il pubblico e i giornalisti alle poltrone della sala A. Mercoledì 16 giugno è la volta del regista australiano Peter Weir, non nuovo al Taormina BNL FilmFest. La sua lezione verte sul film “The Year of Living Dangerously” ovvero Un anno vissuto pericolosamente,del 1982 che pregia la collaborazione di Mel Gibson. Nel cast nomi importanti come: Sigourney Weaver e Linda Hunt che ha ricevuto l’Oscar come: “Miglior attrice non protagonista”. E’ la storia di Guy Hamilton, giornalista, assegnato, come corrispondente in Indonesia. Aiutato dal fotografo nano, mezzo sangue cinese, in poco tempo diventa il reporter più importante. La sua vita si scontra con il pericoloso governo di Sukarno, tra un popolo che muore di fame e tra le antiche tradizioni orientali. Un incontro è importante per il protagonista, quello con Jill Bryant, (funzionario dell’ambasciata britannica).
Una forte passione sboccia tra i due innamorati ma la loro storia viene offuscata dalla morte del loro caro amico nano, ucciso dal complicato potere indonesiano. Il cronista, riesce comunque ad imbarcarsi nello stesso volo aereo di Jill Bryant che li porterà salvi a Londra. Peter Weir nella sua lezione racconta, affascina ed apre dicendo: Ho fatto i miei compiti, e voi?, poi ha proseguito con alcune citazioni di Matisse un artista non deve restare imprigionato nel suo stile, ne tantomeno nella sua fama ma deve essere fedele a se stesso e nel momento in cui ho avuto un momento di crisi nella mia carriera ho cercato di tenere conto di questa citazione.
Di Mel Gibosn dice: durante le riprese del film presentato qui, lui era sempre a disagio perché non capiva quello che stavamo facendo, così, involontariamente ha trasmesso al personaggio del reporter, questa sua insicurezza con il risultato che si è visto nel film. Un maestro che sa cambiare genere è l’autore di “The Truman show” di “Picnic a Hanging” di “Master and commander” e tanti altri ancora che lo hanno reso così famoso e originale. L’originalità, la creatività, arrivano soltanto se si ascoltano le proprie sensazioni, le proprie intuizioni. Un particolare oggetto che non conoscevo ma che “sentivo” di aver già conosciuto hanno fatto si che nel mio film “L’ultima onda” facesse nascere in me una, grande scoperta nella preparazione del film stesso.
Una certezza, spiega il regista è quella di trasmettere ai giovani che non bisogna mai girare un film se questo non sia completamente diventato una parte di se stesso, non deve essere inteso come una esigenza di incassi, di convenienza. Gli applausi hanno decretato che è stata una delle più belle ed interessanti lezione di cinema.
di Adriana Cesarò