Piccole donne in musical
Marzo 7, 2001 in Spettacoli da Momy
“Piccole donne: un musical” nasce da un’idea di Tonino Pulci nel 1978, periodo in cui presentare in Italia uno spettacolo musicale con la contemporanea entrata in scena di ballerini, cantanti e attori era ancora assolutamente inconsueto. Pulci sfidò le consuetudini, proponendo uno spettacolo frizzante, che si animava di vita propria, non lasciando allo spettatore un solo attimo di respiro, esattamente come questa nuova edizione, proposta da La Contrada, Teatro Stabile Privato di Trieste. Stefano Marcucci firma le musiche, che molto avevano contribuito al primo successo dello spettacolo, Sergio D’Osmo le scene e i costumi di questo nuovo appuntamento del cartellone “Per farvi ridere”, al Teatro Erba fino all’11 marzo.
Lo spettacolo non vuol essere una copia dei musical americani, bensì un esperimento, nel quale la musica non è la protagonista assoluta della scena, ma sorregge, accompagna ed esalta il gioco del teatro. Una sorta di metafora riesce ad enfatizzare certi ideali dell’epoca, come il femminismo, il concetto di famiglia e l’importanza dei rapporti umani, mettendone volutamente alla berlina i cliché più scontati e artificiali. Ritmi serrati, continui ed imprevedibili mutamenti delle situazioni, spiazzano gli spettatori, non consentendo loro distrazione alcuna.
Nessuno può negare che Piccole Donne, libro scritto da Louisa May Alcott nel 1868, sia un classico della letteratura. Un libro adatto ad ogni età, dai 4 ai 99 anni. Il romanzo è ambientato nel Massachusset, nel periodo della guerra di secessione, e narra le vicende della famiglia March. È il 1861, il signor March, richiamato alle armi, affida alla moglie Marmee le quattro figlie: Jo, Meg, Beth ed Amy. Chiunque abbia letto il romanzo (o guardato una delle sue trasposizioni cinematografiche) non può non essersi riconosciuto in una delle figure descritte con precisione quasi maniacale dalla Alcott.
La madre, forte e giusta, è il personaggio più positivo del romanzo, una sorta di eroina dei tempi moderni, sempre pronta ad aiutare il prossimo, a capire, a consolare, a consigliare le quattro ragazze, senza mai prendere posizioni che in qualche modo possano frenarne la crescita e l’irruenza giovanile. Una figura considerata quasi libertina per l’epoca nella quale il romanzo è stato scritto.
Le quattro sorelle sono profondamente diverse tra loro: Jo, l’aspirante scrittrice, ha un carattere forte, esuberante, e domina con la sua personalità le altre sorelle, situazione questa mal sopportata soprattutto da Amy, la piccolina della famiglia, schiacciata nel suo essere da un “terremoto” inarrestabile. Le altre due, Meg e Beth, sono le più tranquille: la prima, la sorella maggiore, non rivendica mai questo suo ruolo, preferendo restare quasi nell’anonimato, sognando il grande amore ed una vita senza problemi, cosa che purtroppo non ha il tempo di fare Beth, delicata d’animo e fragile di salute, uccisa nel pieno della giovinezza da una malattia incurabile, almeno all’epoca.
In tutto il romanzo traspare e colpisce favorevolmente il lettore soprattutto l’idea positiva dell’amore: in aperto contrasto con la realtà storica di metà Ottocento, le ragazze si sposano con personaggi normali, un istruttore per Meg, il principe azzurro per Amy, un professore idealista per Jo. Instaurano inoltre rapporti basati sulla stima reciproca, non certo sull’interesse.
Piccole donne: un musical
Luogo: Teatro Erba – corso Moncalieri, 241 – Torino
Periodo: dal 1° all’11 marzo
Orario: feriali ore 21- festivi ore 16; sabato 3 marzo, ore 15.30, replica speciale per “I Pomeriggi a Teatro” (L. 24.000)
Ingresso: posto unico L. 38.000 (ridotti L. 33.000)
Abbonamenti: lo spettacolo è compreso negli abbonamenti ”Per farvi ridere” e “Abbonamento 2001 Torino Spettacoli”
Speciale: giovedì 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, tutte le donne hanno diritto al ridotto speciale a L. 20.000
Informazioni: tel. 011.661.54.47
di Monica Mautino