Prigioniero fuori dalla casa
Ottobre 4, 2001 in Medley da Redazione
Da un paio di settimane ci sono tot persone chiuse in un prefabbricato dalle sembianze di casa dentro al centro cinematografico di Cinecittà. Ogni settimana delle nomination ridurranno questo gruppo di persone eliminandone alcuni e facendoli uscire all’aria aperta; ma non è necessario essere rinchiusi per essere prigionieri.
Ricordate cosa successe lo scorso anno? Dappertutto si sentiva parlare del Grande Fratello: c’era chi lo faceva con ammirazione, chi con sdegnoso disprezzo, chi con autoironia e chi cercava di tirarne fuori approfonditi trattati antropologici. Poi, liberatele, le bestie hanno potuto gironzolare in libertà per tutta l’Italia, continuando a esercitare una forte attrattiva. Un po’ per obiezione di coscienza, un po’ per studio sociologico ho deciso di privarmi del Grande Fratello e di tutti gli annessi connessi. Canale dedicato, collegamenti giornalieri, trasmissione del giovedì sera, simpatici servizi di costume delle sempre mitiche testate giornalistiche di Italia Uno e Raidue, riviste e recensioni. Purtroppo a malincuore devo rinunciare anche alla Gialappa’s ed al suo irriverente “Mai dire…”. Dopo il grande successo dell’anno scorso il Grande Fratello sarà di nuovo quella punta di diamante di una programmazione televisiva ormai alla frutta, meritoria di vincere premi e scatenare roventi polemiche? E poi, è possibile vivere nell’illusione di un mondo perfetto, in cui non esistano pazzi miliardari che alimentano morte, non esistano boriosi capi di governo che a malincuore devono trascinare intere popolazioni nell’incubo della guerra, non ci siano degli esaltati che sentano il bisogno di avere sulla pelle lo sguardo di maree di persone senza aver meritato nulla per farlo?
Eccomi allora a saltare il primo, mitico giovedì, quando ci si racconta la rava e la fava di ogni singolo nessuno che entra «nella caaaza». Perdo quindi i primi entusiasmanti minuti della vita in comune (ricordo che l’anno scorso si parlavano tutti uno sull’altro). E perdo, novità dell’anno, le prime eliminazioni. Tutto sommato un bel giovedì, pasasto a divertirmi con i miei hobby e poi fuori con gli amici.
Nel mondo di fantasia in cui mi muovo si sta tranquilli, si cerca lavoro, lo si trova, il brutto tempo smette in favore di un ritrovato tepore autunnale. Mi permetto di comprarmi un regalo, mi vedo con la mia ragazza. Sabato sera usciamo con gli amici. Solo rientrando, sarà la tarda ora, si apre una breccia in questa illusione. Un mio amico parla di queste persone, chiuse in una casa, la casa di un certo Grande Fratello. Ci metto un po’ a capire. Poi capisco che si sta parlando proprio di loro. E’ già successo qualcosa degno di nota. Dunque, la prima sera due persone sono state nominate ed eliminate. Ma c’è anche una squalifica! Una partecipante si è scoperto essere stata, anni addietro, Miss Italia nel Mondo. Che scandalo. Fuori dalla casa. Ma come è possibile che, con tutte le selezioni, pre-selezioni, provini ed accertamenti, gli organizzatori siano così beoti da non sapere che una tipa è stata Miss Italia nel Mondo!!! Allora ci sono, non lo fanno. Dopo lo scandalo dell’anno scorso di… di… ah sì, di Roberta che era già comparsa in alcune fiction della stessa Mediaset, quest’anno salta fuori un altro caso; e solo due giorni dopo l’inizio dei giochi. Non è stato fatto per fare qualcosa di nuovo, per svegliare l’interesse della gente, nooo.
Passano altri giorni tranquilli, per quanto mia sorella inizi ad affezionarsi al programma ed inizi a selezionarlo a tradimento sul video. Sono costretto a limitare la mia libertà in favore di un bene superiore. Imprigionato per le vie della mia città e nelle stanze di casa mia per colpa di alcune decine di telecamere. Ho saputo che si è evitato il primo caso di razzismo mediatico glissando l’eliminazione alla prima serata di un salvadoregno o qualcosa del genere. E, attenzione, mi dicono dalla regia che una ha abbandonato volontariamente il prefabbricato. Ehilà, altra cosa mai vista. Non ci si può distrarre un momento dal televisore, se no si rischia di perdere la trama. Meno male che io non mi sono sobbarcato questo stress.
Una paio di settimane sono andate, mancano soltanto poco meno di tre mesi. Ah, devo lasciare il computer, mia sorella ha acceso il televisore su una stanza insonorizzata rossa e c’è un baldo giovane che parla e fa le sue confidenze. Ci sentiamo più in là.
Czesc
di Diego DID Cirio