Pro Evolution Soccer 2
Novembre 24, 2002 in Technology da Redazione
Esce in questi giorni in Europa, per Playstaton 2, Pro Evolution Soccer 2, conversione più o meno migliorata di Winning Eleven 6, il calcio secondo Konami.
Nel panorama videoludico calcistico esistono due correnti di pensiero: gli estimatori della serie Fifa, e gli appassionati di PES.
Chi però ha la possibilità di giocare entrambi I titoli di solito (a nostro parere saggiamente) una volta infilato il cd di Pro Evolution difficilmente lo estrae.
PES è IL calcio portato in formato digitale, nulla gli si avvicina di più. Con questa nuova release Konami è di nuovo riuscita a migliorare un titolo quasi perfetto. Finalmente I già pochissimi errori commessi in passato, come un’idiosincrasia per I portieri a fare uscite ensate, sono stati corretti e la fisica del pallone, già sconvolgente per realismo in passato, è stata ulteriormente migliorata.
Come ogni soccer game che si rispetti PES2 ha numerosissime modalità di gioco, amichevole, coppe, campionati, allenamento e master league, quest’ultima riservata alle squadre di club (le migliori del mondo) con annesso calciomercato.
Finalmente poi, è possibile editare qualsiasi aspetto della squadra e dei calciatori, in modo da non avere più nomi storpiati (nonostante la licenza FifPro ci sono ancora delle mancanze) o calciatori con aspetto diverso dalla realtà.
Ma il vero punto di forza di PES2 è quando le squadre scendono in campo. Il realismo la fa da padrone, con il giocatore che deve necessariamente sviluppare una visione di gioco degna del miglior strateca calcistico. E’ infatti improponibile ,come nella realtà, partire dalla propria area e andare a segnare, cosa abbastanza comune in titoli come Fifa o This is football 2003, mentre è necesario sviluppare azioni corali, persare e agire, mettere I giocatori nei giusti ruoli e capire le corrette marcature.
Il giocatore occasionale probabilmente troverà PES2 troppo difficile e complesso, penserà che vincere è impossibile vista la difficoltà nel segnare, già solo nell’arrivare in area avversaria. Ma questo è il calcio e questo è Pro Evolution. La football tribe di Konami è questa, una categoria di giocatori che “gioca” a calcio, che tifa e che apprezza il realismo della serie.
Lo spirito che pervade le partite si comprende anche a partita finita, con accese discussioni sulle decisioni arbitrali (un po’ fiscali a dire il vero), su quel palo preso a causa di una deviazione o sulla squallida melina fatta sull’1-0.
Nonostante l’utilizzo del Renderware, Konami è riuscita a dare al gioco una grafica decisamente notevole, non esente da pecche, però sicuramente superiore ai suoi diretti concorrenti. I giocatori sono riprodotti decisamente bene e non solo I più famosi sono perfettamente riconoscibili.
Il sonoro è molto evocativo, con cori da stadio perfettamente riprodotti, mentre le musiche dei menu lasciano un po’ il tempo che trovano.
Da non sottovalutare (anzi il massimo si raggiunge proprio così) il lato multiplayer di PES2 dove fino ad 8 giocatori si possono sfidare in allucinanti pertite dove veramente si tirano fuori I lati più sanguigni e calcisticamente meno “ortodossi” che si possano immaginare, insomma una vera sfida al vertice.
Chi si avvicina alla prima volta alla seria PES/Winning Eleven troverà una curva di apprndimento ripida, ma con un po’ di costanza, superando il primo impatto, avrà come ricompensa una sfida infinita, fatta di calcio e basta. Quello vero.
E adeso un piccolo esmpio 😀
Minuti di recupero, Argentina e Spagna sono sullo 0-0, ma Veron trova, con un filtrante perfetto Crespo che si incunea nella difesa Iberica, Hierro tenta di contrastarlo, ma Crespo ha la meglio, il difensore spgnore cade, Crespo si accenta, il prtiere esce, ma un perfetto rasoterra colpisce il palo interno e si insacca…. We are a football tribe!
di Davide ‘Zac’ Moretto