PUTCH’EROS’ DO BRASIL,la seduzione di Victoria Abril
Gennaio 21, 2006 in Musica da Gino Steiner Strippoli
La celebra attrice, Victoria Abril, musa di Pedro Almodovar, esordisce come cantante con “PutchEros”. Una voce cristallina e seducente che si cimenta con grandi successi della Bossa Nova
Grand’inchino alla bellezza limpida e raffinata di Victoria Abril e alla sua cristallina e seducente voce. La celebra attrice, musa di Pedro Almodovar, esordisce come cantante con risultanti a dir poco eccellenti con un album “PutchEros” (Sony BMG) assolutamente godurioso! Le 10 tracce del disco sono, certo, delle già famose canzoni brasiliane ma Victoria, con la direzione e collaborazione di Javier Limon (già produttore tra gli altri di Paco De Lucia, Bebo & Cicala) ne dà un interpretazione sublime e accattivante. “PutchEros do Brasil” è l’amore che la nostra artista ha per la Bossa Nova. Ma qui l’eccelso della sonorità brasiliana viene mescolata ad arte con il jazz, il flamenco fino ad arrivare al rap più puro. E’ la stessa Victoria a spiegarci il perché di questa sua nuova esperienza: “E’ un ritorno alla mia adolescenza, alle prime passeggiate a Retiro Park, la musica brasiliana è parte della mia memoria e del mio passato. Negli anni ’70 era la mia colonna sonora”. Se pensiamo che la memoria storica della bossanova è un certo Joao Gilberto per non parlare del maestro Antonio Carlos Jobim allora possiamo capire la meraviglia che ha compiuto Victoria Abril. E’ sempre difficile raffrontarsi con canzoni che hanno fatto e segnato la storia di un Paese. La “nostra” è riuscita in un’impresa unica realizzando un album che suona nuovo nonostante le canzoni siano di epoche datate. In questo album, d’altronde, c’è la sintesi primaria della bossa rielaborata in modo straordinario, e non è poco! Anzi è molto difficile scegliere quando si hanno moltissimi pezzi. “Sono partita – ci dice Victoria – con 60 canzoni, poi sono scesa a 40 e alla fine sono arrivata a 20. Non sapevo quale direzione prendere, ma Javier Limon ha aperto le mie orecchie. Sono riuscita ad apportare un mio stile unico””. Album brasiliano ma anche tanta Spagna, difatti i musicisti che hanno suonato per Victoria sono tra i più creativi della terra del flamenco, e non solo, basti ricordare Tino di Giraldo alla batteria, Javier Colina al basso, Caramelo e José Reinoso al piano, Nino Josele alla chitarra, Israel Porcina Pirana alle percussioni, Antonio Serrano all’armonica. Perché questi musicisti? “Volevo dei musicisti jazz per alcune canzoni, perché desideravo che l’album non suonasse classico, volevo qualcosa di più eclettico””. E c’è riuscita in pieno difatti la Victoria seduce già all’ascolto del primo brano “Samba de Verao/So Nice”, supportata dall’eccletismo chitarristico in jazz di Dann Roches. L’album scorre veloce con la più che tradizionale “Doralice”, standardizzata in tre diversi movimenti bossa – jazz. L’intro elegante di chitarra accompagna la voce di Victoria poi l’assolo di armonica di Antonio Serrao regala l’intimità più emozionale. E’ la sensualità vocale con cui si esprime l’Abril a porla come prosecuzione ideale di grandi artisti come Astrud Gilberto, Elis Regina, Gal Costa, Marhia Bethania. L’esecuzione di “Aqua de Beber” è portatrice di fluido magico brasileiro. Un incanto vocale, insieme alla voce di Rosa Passos, in una canzone scritta da Carlos Antonio Jobim e Vinicio De Moraes: un binomio che non ha eguali sia nella poesia che nella musicalità. Eccelle in questo brano il piano di Jose Reinoso. Il ritmo si fà poi incalzante con “Mais que nada”, una delle canzoni più belle della storia moderna musicale internazionale, scritta da Jorge Ben. La versione di Victoria è accattivante, jezzata il giusto con il sax di Inoidel in primo piano per poi fondersi in maniera impeccabile con il contrabbasso di Javier Colina, un giusto corollario alla voce della Abril. La freschezza sonora viene mantenuta con l’eterna “Samba de una nota so”. Straordinaria prestazione, genuina e fresca. “Bubbles” è un ritmo in bossa cadenzata, quasi un gioco a due tra la voce di Abril e la guitar di El Nino Josele in una progressione dolcissima. Si arriva a toccare il cielo con un dito quando scandiscono le note di “Aquas de Marco” (Jobim imperversa , ma d’altronde…). L’intro è un intreccio corale di Victoria con Concha Buikas, già di per sé fantastico, poi si continua in un duetto incrociato swingante da sogno, senza pause. Il resto lo disegna l’arte del flamenco puro della chitarra di El Nino Josele. Victoria Abril decide di stupire tutti quando si mette a cantare “”Tu Verras”, brano di Chico Buarque, ma in francese. In Italia la conosciamo nella versione Fossati – Mannoia “Che sarà”. Qui la Abril con tanta delicatezza cristallina dà esempio della sua grande classe, in un brano per niente facile. All’ascolto ci si può sciogliere. Non poteva mancare, infine, un autore come Caetano Veloso. Victoria lo fa suo con “Desde que samba è samba”: “ A tristezza è senhora. Desde que o samba è samba è assim: A lagrima clara sobre a pele escura. A noite a chuva que cai la fora…….”. Il pezzo finale dell’album è il classico “fuori onda”: “O barquinho”, un jazz in bossa con la tromba di Jerry Gonzales ad invitare alle “danze” le percussioni in un duetto speciale con Victoria Abril. Goduria sudamericana mentre esplode di colpo un rap al fulmicotone di Lord Kossity in pieno jazz! Mai sentito un prezioso del genere, il tutto sotto l’attenta coordinazione di Javier Limon alla chitarra ritmica. Fine! Ah dimenticavo guardate il sorriso di Victoria è capirete la bellezza del suo essere artista. Attrice, cantante ma soprattutto donna che ha nella sua anima un energia positiva capace di realizzare dei capolavori come questo “Putcheros do Brasil”.
di Gino Steiner Strippoli