Rebel Rebis, la mostra e viaggio sensoriale di Monica Maria Seksich per Traspi.net
Novembre 7, 2012 in Arte, Primo Piano da Cinzia Modena
Dal 13 al 18 novembre, in Sicilia, a Palermo, esporrà i suoi lavori un’artista torinese, Monica Maria Seksich, nell’ambito della rassegna “Il cammino dell’eroe”. Il sottotitolo della mostra non lascia indifferenti e abbiamo voluto saperne di più Rebel Rebis, della rassegna e del suo lavoro da lei direttamente.
Monica, dal 13 al 18 novembre si terrà a Palermo una mostra, Rebel Rebis. Avrai modo di esporre delle tue opere che non sono semplice raffigurazione ma il frutto di una lunga e approfondita ricerca che guarda anche molto lontano.
Il sottotitolo della mostra infatti è “Un viaggio pittorico tra simboli, miti, poesia, alchimia e rock“. E il mio percorso è davvero un viaggio, durante il quale a fasi alterne mi sono confrontata con varie arti, musica, pittura, poesia, e varie ossessioni, i simboli, lo studio dei miti antichi, la filosofia, l’alchimia e l’eterno rincorrersi tra il maschile e femminile. Da un po’ di tempo tendo a fondere queste arti e queste ossessioni insieme e non più a viverle una alla volta.
Il luogo dell’esposizione, a partire dalla città – Palermo – passando per le location che sono un Chiostro e una Chiesetta, non rendono ancora più suggestiva la lettura e l’interpretazione della tua opera? E’ voluto?
Palermo perché collaboro da qualche tempo con una sorprendente realtà siciliana, Rivista Bacchanale, un coraggioso esperimento di rivista d’arte non prostituita al marketing, la quale propone un modo insolito, misterioso e affascinante di vedere l’arte in tutte le sue manifestazioni. Credo che la piccola rivoluzione che stanno operando i ragazzi di Bacchanale sia quella di tornare all’anima, all’arte che appassiona e fa sognare. E in un ambiente vilipeso dal mercato come quello artistico, direi che il loro team sta mostrando un coraggio che merita davvero di essere premiato, se non altro perchè leggere Bacchanale è veramente appassionante e divertente. Bacchanale ha quindi deciso di creare un evento a Palermo, Evento Bacchanale – Il Cammino dell’Eroe, dove presenterà l’ultimo numero uscito e altre attività, e tra queste c’è la mia mostra. La fortuna ha voluto che la cornice fosse il magnifico Palazzo Steri di Palermo, e come sempre le sincronicità funzionano a meraviglia. Le due location interagiscono a meraviglia con i soggetti dei quadri.
Miti, simboli e Rock e Alchimia. Si leggono queste parole nella locandina di presentazione dell’evento. Prima di tutto salta all’occhio la parola Rock dopo che ci si è lasciati “sedurre” dalle leggende dei miti. Come si legano o si sposano insieme questi elementi così lontano nel tempo?
Da tempo coltivo una mia teoria e una mia speciale ossessione relativa al mito di Dioniso, mito androgino e sensuale espresso e vissuto all’estremo da alcuni grandi miti del rock, come Jim Morrison, David Bowie, Lou Reed. Sono i nostri moderni miti, al pari dei Dioscuri o di Zagreo per gli antichi. I simboli hanno la forza di scavalcare la ragione per dialogare direttamente con la nostra parte senziente… L’Alchimia è la Scienza che trasmuta, trasforma, è il dito di Afrodite, Urania che tocca il nostro cuore, rendendoci selvaggi, oppure ci fa desiderare di creare.
Quali tecniche prediligi nella realizzazione dei tuoi lavori?
L’acrilico per le tele più tribali, insieme all’oro in foglia, così bizantino, i colori delle terre, il rosso sangue. Oppure il digital painting, dove si possono mischiare sfrontatamente fotografia e fondi dipinti a mano, street art e suggestioni fetish.
Tornando alla mostra, sorprenderai gli spettatori con performance dal vivo, come già successo durante altre mostre, ad Asti per esempio quest’estate?
Sì, il finissage ospiterà un reading di poesie e prosa. Il tema ovviamente sarà legato a stretto nodo con la tematica della Rassegna che mi ospita.
La mostra si inserisce in un cartellone più fitto dal titolo “Il cammino dell’eroe” durante la quale verrà anche presentato il nuovo numero della rivista il Bacchanale. E’ una realtà di elevata qualità. Puoi dirci qualcosa?
Gli eventi del “Cammino dell’Eroe” avranno come tema conduttore la mostra di pittura Rebel Rebis e la presentazione del nuovo numero della rivista Bacchanale; inoltre, grazie alla collaborazione con l’Ass. Tersicore di Palermo e con l’Universo Lypsi si terranno seminari di psicologia che svilupperanno diversi temi (la relazione tra maschile e femminile, la devianza, il mondo del bambino, la funzione della bioenergetica e ci saranno anche delle esperienze pratiche; ci sarà un seminario sulle serie televisive, e presentazioni di cortometraggi, musica, poesia e danza. Un vero e proprio evento sinestetico…
Il titolo “Una contaminazione fatta di Ribellione, …”
Il titolo Una contaminazione fatta di Ribellione, Bowie, post punk, tradizione rinascimentale. Un simbolo che perfettamente racchiude nel suo interno il mistero del numero due è il Rebis. Il Rebis (da res bina la cosa doppia) è una famosa figura ermetica riportata da vari autori in primis Basilio Valentino nel suo trattato sull’Azoto (1659), e riproposta dal Wirth. La figura rappresenta un androgino con due teste, una femminile ed una maschile, che tiene sottomesso un drago alato, con la sinistra tiene un compasso e con la destra una squadra, sul petto riporta la parola Rebis, nel cielo brilla a sinistra il sole e a destra la luna, al centro una Stella Fiammeggiante a cinque punte contenente il simbolo alchemico del Mercurio, lateralmente si trovano quattro stelle a sei punte (sigillo di Salomone) contenente ciascuna il simbolo di Marte e Venere a sinistra, e di Giove e Saturno a destra; l’intera figura sormonta un complicato pentacolo inscritto in un cerchio; il tutto è racchiuso in un ovale. L’androgino, congiunzione fra energia maschile ed energia femminile «non è un ermafrodita, e cioè una mostruosità biologica, né una sintesi statica degli elementi maschili e femminili, ma è un doppio, una cosa duplice (come dice il suo stesso nome) in cui questi elementi si completano e si esaltano a vicenda, invece di neutralizzarsi, perché sono in stato di equilibrio conflittuale».
Grazie Monica e buona mostra!