Ritorna il sole, si ritorna in Colonia…
Luglio 17, 2002 in Spettacoli da Redazione
Ebbene sì, cari amici del Traspi, si rivede il sole dopo qualche giorno di autunno che si è perso nel calendario, e ritornano il 17 di luglio, dopo l’annunciata sosta pro-festival della Pellerina, anche i nostri simpaticissimi appuntamenti al Parco della Certosa di Collegno, con un gruppo che non ha davvero bisogno di presentazioni: Elio e le storie tese!
In questa rassegna Sonora, davvero non poteva mancare il nostro amico Elio con la sua band, che da quando si sono lanciati sulla scena mietono simpatia da un pubblico sempre più vasto… E, visto che non hanno bisogno di presentazioni, ne faccio una un po’ particolare: vi racconto come ho iniziato ad interessarmene anch’io, e poi, proprio per essere più professional, vi scrivo anche due righe sulla loro storia.
Allora, come ben sapete, o forse non lo sapevate e adesso ve lo dico io, Elio è un quasi-ingegnere, e sarà perché si è salvato dal diventarlo veramente, o sarà perché voleva diventarlo, di fatto è un vero beniamino della maggior parte degli ingegneri, che sono in grado di citarvene a memoria gli album e conservano le sue cassette come preziose reliquie nei tempi bui di troppo uso del cervello!!!
Azzardo anche altre ipotesi: è decisamente originale e innovativo, scanzonato e fuori dagli schemi e la fantasia non gli manca!
Allora, vabbè, anch’io sono un ingegnere, però sono una donna, una donnina brava, brava, con un’educazione alle spalle a prova di suora… Ebbene, io Elio al Poli non lo ascoltavo per niente: ma per carità!!!! Lo scostumato… Tutti testi pieni di brutte parole, irripetibili… Musiche difficili da cantare…
Poi, in rapida successione, due fatti: un mitico ritiro esperantista in cui il nostro carissimo amico e musicista anch’egli, Alberto Agliotti (li avete già sentiti i Red Shoes?) improvvisa uno spettacolo alla scuola elementare di Blera, in cui si produce con un cabaret rocambolesco tra il vecchio e nuovo e cita anche Elio, e poi un fratello, molto più giovane, che inizia a canticchiare brani della band.
E un bel giorno, quasi soprappensiero, mi ritrovo a canticchiare tra me e me “Mi presento son l’orsetto ricchione… E come avrei capito…”, ehmmm, l’avrete capito anche voi, adesso Elio lo ascolto anch’io…
Ma ora, come promesso, due parole sul gruppo: la loro storia nasce addirittura sui banchi del liceo, all’Einstein di Milano tra il 1975 al 1980, e al posto di essere romantica, è una storia che diventa subito musica e va dritta nel (?) cuore (?) dell’underground milanese. Dopo alcune esibizioni locali, il gruppo non è ancora esattamente quello di oggi, ma le linee guida ci sono già, è nel 1985 che la formazione diventa stabile e inizia ad uscire dalla prospettiva regionale per inserirsi in quella nazionale, con la partecipazione, tra l’altro, allo Zelig. Il primo successo nazionale è “Elio samaga hukapan kariyana turu”, e da lì la strada è in discesa, o piuttosto ascesa per quanto riguarda notorietà e successo!
“Italyan, rum casusu çikti”, nel 1992, “Esco dal mio corpo e ho molta paura” nel 1993, “Eat the phikis” nel 1996, “Peerla” nel 1998, “Craccracriccrecr” nel 1999 e “Tutti gli uomini del deficiente” (vedere anche il loro sito: www.elioelestorietese.it ), sono una rassegna dei titoli dei loro album, e i titoli degli album, come ben sanno i cul-tori, son niente rispetto a quelli delle canzoni, e ancor meglio alle parole… La musica è bella, perchè sono musicisti in gamba, lo spettacolo garantito: onori al grande ed irriverente Elio e alla sua band!
Anche se vorremmo fermarci a ridere con Elio, il 18 luglio, la manifestazione continua con Linton Kwesi Johnson, perchè come si dice, lo spettacolo deve andare avanti e la manifestazione di Collegno è particolarmente degna di nota proprio per questo ampio spettro di testimonianze musicali che riesce a proporci.
Infatti, Linton Kwesi Johnson, nato in Giamaica nel 1952 e trasferitosi a Londra pochi anni dopo, canta di temi impegnati e con molta serietà: nelle sue canzoni in dialetto giamaicano vi sono le lotte per il lavoro e le discriminazioni subite, le violenze della polizia e del National Front. Nelle sue opere vi è la fusione tra la poesia che lo ispira e i ritmi della musica reggae e del punk pib.
Il suo primo album e “Dread, Beat and Blood”, da cui ha tratto in seguito spunti per tutte le canzoni successive dei suoi album, fino ad arrivare all’album “Bass Culture” del 1980, che ha fatto epoca.
Proprio questa sua sensibilità poetica, che precede il suo essere cantante, ne fa un’artista eclettico: Linton, infatti, è già stato a Torino per il premio Grinzane Cavour (la sua prima raccolta di poesie è “The voices of living and the dead”).
Arriviamo così al 19 di luglio data fatidica in cui il vostro modesto autore è nato e per cui gli astri della musica italiana si riuniranno e daranno il loro consenso ad un concerto veramente unico, in cui potremo vedere riuniti sullo stesso palco, Pino Daniele, che ha lanciato questa originale proposta, Francesco de Gregori, Fiorella Mannoia e Ron! E come in un fantastico fuoco artificiale di chiusura della settimana lavorativa, potremo goderci questo spettacolo tutto da gustare sotto il cielo d’estate…
Colonia Sonora: il programma della settimana
17 luglio: Elio e le storie tese
18 luglio: Linton Kwesi Johnson
19 luglio: Pino Daniele, Francesco de Gregori, Fiorella Mannoia, Ron
di Gabriella Gibiino