Rock di alta qualità con i Supertramp
Giugno 27, 2002 in Spettacoli da Giovanni Rolle
C’erano almeno tremila persone ad applaudire i Supertramp mercoledì sera al Palastampa per l’ultima tappa italiana del tour europeo della storica band londinese. La serata, organizzata da Metropolis, è riuscita con successo, anche se la bravura dei musicisti che si sono esibiti sul palco avrebbe meritato una platea ben maggiore della sala più piccola del Palastampa. Tuttavia, il tempo passa e con esso cambiano le generazioni e le mode e dai quaranta-cinquanta mila spettatori che a cavallo fra gli anni settanta ed ottanta gremivano i concerti dei Supertramp si è passati ad un numero decisamente inferiore di appassionati che non hanno dimenticato un gruppo che ha segnato la storia del Rock.
Tra gli spettatori che mercoledì sera hanno riempito i circa tremila posti del Palstampa pochi avevano meno di trent’anni. Tantissimi i quarantenni, gente che ha iniziato ad ascoltare musica ai tempi del massimo fulgore dei Supertramp, che hanno aperto il concerto dell’altra sera con uno dei loro pezzi più famosi, “School”, estratto dall’album “Crime of the century”, targato 1974, uno dei più fortunati lavori del gruppo. Che i Supertramp siano particolarmente affezionati a “Crime of the century” lo si è visto dal fatto che ne hanno eseguito quasi tutte le canzoni, compresa quella che dà il titolo all’album, suonata in chiusura di concerto.
Ai pezzi storici (tra i quali non sono stati inseriti stranamente “Dreamer” e “It’s raining again”, due dei più grandi successi da classifica) i Supertramp hanno alternato brani estratti dal loro ultimo lavoro, “Slow Motion”, uscito recentemente.
Sulle note dei grandi classici “The logical song” e “Good-bye stranger”, entrambi estratti dall’album “Breakfast in America” (il più grande successo commerciale del gruppo, con oltre venti milioni di copie vendute in tutto il mondo nel 1979), il composto pubblico del Palstqampa si è sciolto e molti spettatori si sono alzati dai seggiolini per avvicinarsi al palco.
Gli applausi sono andati soprattutto ai tre musicisti superstiti della formazione originale: il pianista e cantante Rick Davies, il batterista Bob Siebenberg ed il sassofonista John Helliwell. E i Supertramp non hanno deluso le aspettative del pubblico offrendo una serata di rock di alta qualità, anche se un pizzico di nostalgia è rimasto per la grande voce di Roger Hodgson, che negli anni settanta faceva da superbo contraltare a Davies con le sue note in falsetto.
di Giovanni Rolle