Scultura e natura: magiche sinergie
Luglio 15, 2002 in Arte da Sonia Gallesio
Presso il noto parco regionale nei pressi di Venaria, integrando l’incantevole scenario che si dischiude attorno alla Villa dei Laghi, la mostra Scultura Internazionale a La Mandria, sarà visitabile fino al 27 ottobre 2002. L’esposizione, organizzata dall’Associazione Piemontese Arte e giunta al secondo anno di attuazione, presenta il contributo di svariati artisti appartenenti all’odierno panorama europeo. Rivolto agli appassionati ma anche ai fruitori occasionali, l’allestimento pone l’accento su due aspetti fondamentali della scultura contemporanea: da un lato, rivela la costante ricerca di nuovi spazi da dedicare all’arte, per un coinvolgimento del pubblico sempre maggiore, e – dall’altro – racconta il possibile rapporto tra le opere e l’ambiente naturale che le ospita, in costante mutamento. Proprio una dichiarazione di uno degli artisti italiani più amati, Ugo Nespolo, conferma l’importanza del favorirne l’incontro: “[…] nel vuoto pneumatico l’artista non deve pensare di lavorare come in una camera bianca, in cui al mondo non è permesso di entrare. L’arte deve uscire allo scoperto, uscire fisicamente, uscire biologicamente…”. L’opinione del maestro rimanda ad un aspetto frequentemente indagato negli ultimi anni: si tratta della trasformazione della creazione artistica, che un tempo era considerata intoccabile, in un prodotto più vivibile – nonostante sia contraddistinto da una sacralità del tutto legittima. Tra le numerose installazioni presenti, cito con piacere i cioccolatini in granito di Sigurdur Gudmundsson – che con le loro forme invitanti generano seduzioni magiche, golose ed infantili, nascondendo, al loro interno, tutto un mondo di incanti e di raffinatezze – e Horse Power di Zadok Ben-David, notevole scultura in bronzo e ferro. Da ricordare, inoltre, Luogo della memoria di Riccardo Cordero e l’opera in granito d’Africa di Anish Kapoor.
Un riconoscimento particolare è dovuto all’istallazione di Federico Piccari: la piattaforma sul lago, dichiarato omaggio al celebre capolavoro di Gericault La zattera della medusa, riconduce – altresì – ad un noto e funesto accadimento, l’attacco alle Twin Towers americane. La base di polistirolo galleggiante, oltre a ricordare con facilità una zattera, rappresenta metaforicamente la città di New York, anch’essa circondata dall’acqua. Le camicie irrigidite, posizionate sulla piattaforma, evocano sì l’innominabile morte di tanti impiegati (rimandando ai cosiddetti ‘colletti bianchi’), ma si fanno, allo stesso tempo, emblema di nulla e disorientamento – gusci svuotati della loro essenza, evocativi di una realtà ormai dispersa, “scatole il cui contenuto si è liquefatto”, per usare le parole dello stesso autore. La scultura, come ben sappiamo, possiede significati che superano di gran lunga le qualità estetiche e formali; il valore di un’opera è da ricercarsi, soprattutto, nel suo messaggio: in ciò che evoca, ricorda, cela o suggerisce, in quello che si vede ma anche in ciò che si può solo immaginare. L’essenza che non si ravvisa è più ammaliante della presenza che si scorge: attrae con un accenno, stimola l’interesse e solletica la fantasia. In mostra a La Mandria lo testimoniano, ad esempio, la proposta di Luisa Valentini – una scultura biomorfa in acciaio inox che affiora dal suolo, lasciando intendere che sotto di esso ci sia ancora molto, i frammenti di Julia Bornefeld e, soprattutto, Earthbound – il lavoro di Antony Gormley. Quest’ultimo, infatti, è costituito da un corpo sepolto nel terreno, del quale sono riconoscibili solo le piante dei piedi: le stesse diventano orma, impronta, una traccia da seguire nella foresta o uno spunto da cui partire per un’avventura con la mente. A volte, le idee vagano con noi – per luoghi – fino al momento in cui raggiungono il posto adatto a manifestarsi; l’opera di Gormley, e lo afferma lo stesso artista, ha trovato e scelto La Mandria. Sì, anche la scultura viaggia, così come il nostro pensiero, alla ricerca di un piccolo paradiso in cui affondare le radici.
Scultura Internazionale a La Mandria
Villa del Laghi, Venaria Reale, Torino
Dal 02 giugno al 27 ottobre 2002
Orari: sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: libero
Accesso: da Ponte Verde, Viale Carlo Emanuele II, 256 La Mandria
Collegamento interno con la Villa dei Laghi mezzo bus gratuito.
Per informazioni: Associazione Piemontese Arte tel. 0112481790
di Sonia Gallesio