Serie A: palla ferma
Gennaio 30, 2005 in Sport da Redazione
A fine maggio, quando il campionato sarà finito e le pagine sui giornali con la cronaca dell’anno calcistico si sprecheranno, verrà cercato il momento della svolta. E con ogni probabilità sarà una fredda domenica di fine gennaio, con mezza Italia sotto la neve e un solo risultato veramente inaspettato in tutta la serie A. Uno solo, ma fondamentale, perché riguarda i campioni d’Italia, alla loro seconda sconfitta consecutiva (peraltro subite contro comprimarie), alla loro seconda sconfitta casalinga della stagione.
Da oggi pomeriggio la battuta che va più di moda tra gli appassionati di calcio è “Certo che a Milano fa proprio freddo, a -8”. Già, fossero gradi ci si potrebbe riscaldare, ma sono punti dalla vetta, ed allora da riscaldare rimane poco se non il prato di San Siro, come suggerisce Galliani. Ma non è stato il prato, né tanto meno Ancelotti, né l’infortunio a Schevcenko, né il gol annullato a Dhorassoo a provocare la sconfitta del Milan contro un ottimo Bologna, ben messo in campo e soprattutto ben motivato da quel marpione di nome Mazzone, che non perde l’occasione di togliersi soddisfazioni a ripetizione. E che in attesa di Ferrante, ha schierato a San Siro una squadra accorta e corta, che ha avuto in Locatelli un finalizzatore d’eccezione, quasi a ripagarlo di tanti infortuni.
A Bergamo, intanto si consumava una vittoria fin troppo facile da pronosticare, quella della prima della classe contro l’ultima, la vittima sacrificale bergamasca. Poteva ben poco l’Atalanta, già graziata dalla Juve in coppa Italia il mese scorso. Un ottimo Olivera con un tocco di fino, un del Piero, da poco entrato, su rigore rendevano solo divertente e non pericolosa la papera dell’anno del miglior portiere al mondo. Da ridolini Buffon, ma da ridere nello spogliatoio della Juve c’è tanto altro… ad esempio che il momento di crisi di dicembre è ormai lontano, che l’assenza di Nedved, fino alla ripresa delle coppe, non pesa poi molto, che le finte polemiche sull’utilizzo di del Piero sono argomenti solo per giornalisti e non pane dello spogliatoio.
Tutto qua? Per la vetta sì… ma il campionato è anche Champions League e salvezza.
Nella zona Champions Inter e Roma si distingiuono conquistando 3 punti importanti nella maniera più diversa. La Roma fa l’Inter, rimontando una partita messasi malissimo dopo i primi 45’: 0-2 con una squadra concreta come il Messina. Ma nell’intervallo del Neri deve aver trovato il giusto elisir di parole e sono piovute occasioni da gol a ripetizione e 3 gol che significano 3 punti: Totti, Cassanop e un sempre più ritrovato Mancini, che ha deliziato l’Olimpico con un gol da consumato funambolo brasileiro.
Alla Favoirita, invece, per una volta l’Inter non ha fatto saltare le coronarie ai suoi tifosi. Ha dominato una squadra, il Palermo, molto in forma, quadrata, mai votata sotto l’accorta conduzione di Guidolin, all’harakiri, soprattutto in casa. Eppure un doppio Vieri ha castigato senza possibilità di replica i siciliani, un po’ troppo abulici in avanti… vedremo se con Bojinov accanto a Toni miglioreranno… ma Guidolin li farebbe mai giocare insieme?
Questi punti salienti della giornata che ha regalato ancora una sconfitta dell’Udinese che vede finire il suo mese più nero con un’altra sconfitta a favore della Reggina sul campo e dell’Inter quale pretendente soddisfatta al terzo posto in classifica. Saranno le voci di mercato o la preparazione estiva, comunque Spalletti deve rapidamente trovare una cura ricostituente.
Poi guardando la classifica fanno colpo e quasi tristezza tre delle ex 7 sorelle che sembravano dominare il calcio italiano un lustro fa.
Parma, Lazio e Fiorentina in ordine inverso di classifica navigano appena una posizione sopra la zona retrocessione, e questo nonostante la vittoria dei gialloblù (proprio contro l’Udinese) e la buona prova dei gigliati su un campo difficile per tutti. Quello sardo di Cagliari, dove la squadra di casa, sempre ben ispirata da Zola, si esalta e se ne è infischiata del timore reverenziale di rivedere il mostro sacro Zoff in panchina dalla parte opposta. Occorre ancora molto lavorare, Dino, per ripetere uno dei tanti miracoli della carriera.
Discorso diverso per i biancocelesti: che l’iniezione di fiducia dovuta al cambio dio allenatore sia già finita?
Infine, da segnalare le importanti vittorie del Lecce (in trasferta, senza subire gol, contro una concorrente diretta per la salvezza, anche se sempre più abulica e contestata, il Brescia) e del Chievo con il Livorno, che non ha saputo confermare in trasferta lo smalto della vittoria in casa di domenica scorsa col Milan.
Da ultimo, buon punto in trasferta del Siena in casa della Sampdoria, che ancora dimostra di avere più difficoltà sul terreno amco che fuori e perde una grande occasione per agguantare la zona Champions League. Comunque potrà dimostrare tutte le sue velleità già mercoledì nel turno infrasettimanale in casa della Juve.
Risultati
Chievo – Livorno 1 – 0
Parma – Udinese 1 – 0
Atalanta – Juventus 1 – 2
Brescia – Lecce 0 – 1
Cagliari – Fiorentina 1 – 0
Milan – Bologna 0 – 1
Reggina – Lazio 2 – 1
Roma – Messina 3 – 2
Sampdoria – Siena 1 – 1
Palermo – Inter 0 – 2
Classifica
Juventus 50
Milan 42
Inter 35
Udinese 34
Roma 33
Sampdoria 32
Reggina 30
Palermo 29
Cagliari 29
Lecce 28
Bologna 27
Messina 27
Livorno 26
Chievo 25
Fiorentina 23
Lazio 23
Parma 22
Siena 19
Brescia 19
Atalanta 11
Prossimo turno
Bologna – Parma
Fiorentina – Palermo
Inter – Atalanta
Juventus – Sampdoria
Lazio – Brescia
Lecce – Roma
Livorno – Reggina
Messina – Milan
Siena – Cagliari
Udinese – Chievo
di Giulio