Simon Boccanegra
Ottobre 6, 2003 in Spettacoli da Stefano Mola
La stagione 2003-2004 del Teatro Regio di Torino si apre martedì 7 ottobre nel segno di Verdi. Sotto la direzione del maestro Roberto Abbado e con la prestigiosa regia di Graham Vick un cast di grande rilievo darà vita al Simon Boccanegra. Il corsaro poi doge di Genova sarà infatti il baritono Juan Pons, Maria Boccanegra sarà invece Barbara Frittoli, mentre Jacopo Fiesco il basso Juan Pons. Scene e costumi sono di Richard Huston, maestro del coro Claudio Marino Moretti
È curioso pensare che una vicenda ambientata a Genova sia stata rappresentata per la prima volta nel 1857, al Teatro La Fenice di Venezia, sua rivale nel il dominio dei mari. Accolta con favore dalla critica, che ne riconobbe fin da subito i caratteri di novità (nelle tinte cupe, nelle prevalenza delle parti di basso e baritono), l’opera non ebbe analogo successo di pubblico. Ventidue anni più tardi, l’editore Ricordi propose a Verdi una ripresa del lavoro. L’occasione venne colta senza esitazioni dal compositore, che volle rivedere sia il testo sia la musica
Il libretto originale era stato scritto da Francesco Maria Piave, partendo da un dramma di Antonio García-Gutiérrez (autore che aveva già ispirato Il Trovatore, e la sua mano si trova nella vicenda piuttosto intricata). La revisione fu affidata ad Arrigo Boito, con cui Verdi collaborava a quel tempo per Otello. Fu proprio Boito a introdurre su richiesta esplicita di Verdi la scena del Maggior Consiglio nel I atto, che esalta il protagonista nella sua accorata perorazione: Plebe, Patrizi, Popolo, uno dei capitoli di maggiore interesse del catalogo verdiano.
Come già abbiamo detto, la vicenda è abbastanza intricata (trovate la sinopsi sul sito del Regio, mentre il libretto in questo ottimo sito dedicato a Verdi). Si svolge a Genova tra il 1339 e il 1363, ed è ricca di intrighi, odi, ripicche e attentati tra opposte fazioni politiche. Il dramma storico sociale viene ovviamente complicato da vicende personali anch’esse tutt’altro che semplici. Ci sono una donna sedotta e negata al seduttore, uccisa in circostanze misteriose, una figlia perduta e poi ritrovata, agnizioni successive eccetera. Su tutto però si staglia la grande figura del doge, uno dei Grandi Vecchi Verdiani: un uomo prosciugato dai lutti affettivi, eppure capace di slanci fiammeggianti, rinchiuso nella solitudine del potere, attraversato dall’utopia di porre fine agli scontri e alla guerra civile Insomma, pur non essendo ispirato alle opere del Grande Bardo, è un personaggio degno di Shakespeare.
L’opera sarà in scena, per dodici recite, dal 7 al 26 Ottobre 2003.
Per informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti:
Biglietteria del Teatro Regio
piazza Castello 215
Tel. 011.8815.241/242/270
Oppure su www.teatroregio.torino.it
di Stefano Mola