TATONE
Novembre 12, 2010 in Racconti da Meno Pelnaso
“Tatone, … Tatoneeeeeeeeee“
L’appello stridulo risuona tra le case con le finestre illuminate.
È buio, le famiglie sono riunite attorno alla tavola con la minestra fumante nel piatto e la televisione che gracchia la sigla del solito quiz o della telenovela serale, rari risuonano quelle dei telegiornali.
Tutti sono rifugiati in casa dopo una pesante giornata di lavoro.
– Dai, scendiiiiii …
… forse non tutti …
– Su, non fare così …
– Sii buono …
– Forza, che è pronto! …
– … è il tuo piatto preferito …
La voce, tentando di essere suadente, lancia i suoi appelli nella semioscurità della via.
Senza risposta, la signora imperterrita prosegue gli incitamenti per una decina di minuti.
Lui, imperturbabile, la osserva dal tetto.
Si tratta di un bel gattone grigio striato, con la punta della coda nera che si muove sinuosamente penzolando dalla grondaia.
– Ora devo andare … ci vediamo domani. Ciao.
La gattara si allontana triste voltandosi indietro ogni due passi per vedere se Tatone scende dal suo rifugio attirato dal cartoccio di polmone sanguinolento lasciato vicino al bidone della spazzatura.
Per questa sera, purtroppo, non avrà questa soddisfazione.
Sono tanti che rifocillano di cibo e affetto i gatti in città.
Alcune “Gattare”, in qualsiasi stagione e con qualsiasi condizione atmosferica, fanno il giro del quartiere in macchina con la succursale del macellaio e del lattaio nel bagagliaio.
Passano ad ore precise per la distribuzione dei pasti, come l’esercito della salvezza, e ripassano a recuperare le scodelle ed i piattini vuoti, che serviranno la volta successiva.
I gatti curati da queste crocerossine non mancano di pasta al sugo, anatra all’arancia, filetto al pepe verde, branzino al forno, dessert, biscotti e latte fresco.
Altri invece lanciano distrattamente gli avanzi dalle finestre, anche avvolti nella carta e nei sacchetti plastica, per evitare ovviamente che si sparpaglino per la strada ed il cortile!
I gatti ringraziano, ma chiedono se gentilmente potrebbero lanciare anche le forbici!
La mira scarseggia ed il grasso del prosciutto e la pelle del salame finiscono a penzoloni sugli specchietti retrovisori delle auto, la carne tritata andata a male, si spiaccica sul parabrezza o sul marciapiede, di fianco alle cacche dei migliori amici dell’uomo, le pagnotte ammuffite e le mozzarelle blu s’infilzano sulle cancellate dei cortili ed il cartone del latte rancido si schianta contro il portone della casa di fronte.
Quando i gatti non vengono colpiti dai proiettili vaganti, spesso ciò che viene lanciato non è conforme alle diete consigliate.
Infatti, presa la comoda abitudine, qualcuno ha pensato che, forse, si poteva fare la stessa cosa anche con altro, liberandosi contemporaneamente della noia di differenziare l’immondizia.
Ecco quindi che sulle strade piovono anche vecchi giornali, scatolette vuote, assorbenti usati, pacchetti di sigarette vuoti, mozziconi di sigaretta ancora accesi, bottiglie di plastica, lattine, accendini esauriti, scarpe, lavatrici, copertoni …
Bisogna certo ammettere che ai nostri gatti randagi non facciamo mancare proprio nulla!
Affettuosamente vostro
Meno Pelnaso
di Meno Pelnaso